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E’ ora di muoversi decisamente per un protocollo sociale. Senza mobilitazione, niente risultati al tavolo - documento Rete sindacale europea - TUNE

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I sindacati europei devono unirsi intorno agli strumenti necessari per contrastare divisioni, dumping sociale e spinte xenofobe tra i lavoratori europei.


La rete sindacale europea, Tune, e la rete sindacale della Sinistra Europea pensano che in Europa sia necessaria una svolta. Invece di sostenere frasi come “un’Unione europea più vicina ai cittadini” o “meno per i vertici – di più per la base”, abbiamo bisogno di iniziative che creino nuovi diritti sociali, investimenti sociali e norme sociali per milioni di cittadini europei che vivono in povertà e lavorano in condizioni di precarietà e con bassi salari.

Per difendere i diritti dei lavoratori dalle disastrose conseguenze del Mercato Unico, i sindacati europei hanno proposto, sin dall’inizio della crisi, l’applicazione di un “protocollo sociale” per proteggere lavoratori di diversi paesi dall’essere sfruttati dagli imprenditori. E’ uno strumento valido per i sindacati nella lotta per uguali diritti e condizioni di lavoro eque che devono essere garantite dalle norme nazionali del mercato del lavoro. Questo deve chiudere la porta al brutale abuso della disoccupazione come creazione di occupazione precaria, contratti a zero ore e dumping sociale. Al contrario i lavoratori europei hanno bisogno di aumenti salariali e paghe uguali.

Per acquisire il protocollo sociale i nostri dirigenti del movimento sindacale europeo – a livello nazionale e internazionale – devono muoversi intelligentemente e impegnarsi per mobilitazioni popolari e iniziative che presentino alternative ai mestatori d’odio e agli estremisti di destra che politicamente e socialmente stanno pescando nelle agitate acque europee!

Sin dall’inizio della crisi economica nel 2008 abbiamo assistito all’offensiva dei neoliberisti che hanno abusato del collasso del sistema economico per giustificare politiche neoliberiste diseguali basate sull’ideologia della rapina finanziaria, che è stata in sé la causa principale della crisi. I lavoratori europei di differenti ambienti hanno sopportato da anni – e dovrebbero ancora sopportare – il peso della disoccupazione e della crisi sociale.

Le politiche di austerità sono la medicina dei sostenitori senza fine del neoliberista “io, me stesso e la mia ideologia”. Disoccupazione e crisi sociale per milioni di persone ne sono state l’effetto e il populismo e l’estremismo sono un disastroso effetto collaterale. Tutto questo deve cambiare. L’obiettivo dei neoliberisti è quello di smantellare lo stato sociale. Questo ha portato agli attacchi ai sindacati e ai servizi sociali pubblici, così aprendo la strada per ulteriori pratiche neoliberiste.

La Commissione europea – dopo anni di disoccupazione di massa e una crescente ondata di movimenti nazionalisti, xenofobi e di destra in Europa – è ora arrivata a realizzare che va fatto qualcosa. Di più, ha presentato un piano per un Pilastro dei Diritti Sociali come una strada per affrontare l’approfondirsi della crisi sociale dell’ultimo decennio. Questo pilastro sarà discusso in un evento a Goteborg (Svezia) il 17 novembre 2017.

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