Dopo l’ennesimo rifiuto di Federmeccanica sulle proposte dei sindacati, si va allo sciopero unitario di quattro ore il 20 aprile. Le rigidità padronali favoriscono un nuovo clima unitario tra Fim, Fiom e Uilm. 

Dopo tredici incontri tra le delegazioni di Fim, Fiom e Uilm e Federmeccanica, a delegazioni complete o in sede tecnica ristretta, le posizioni del padronato metalmeccanico sono ferme a quanto proposto il 22 dicembre scorso, all’inizio del negoziato e sulla base della propria piattaforma.

Nel corso dei sette incontri ristretti, dedicati ai singoli punti e iniziati lo scorso 5 febbraio, sono stati fatti passi in avanti per quanto riguarda le richieste avanzate da parte sindacale su sanità integrativa, previdenza complementare, diritto alla formazione e allo studio, e congedi parentali. Ma è necessario proseguire e approfondire il confronto su temi importanti quali l’inquadramento, l’informazione e la partecipazione, la salute e sicurezza, l’utilizzo della banca ore, e l’applicazione del testo unico sulla rappresentanza.

In particolare non è assolutamente accettabile la proposta di Federmeccanica sul salario. I padroni non intendono riconoscere aumenti salariali nel 2016, e vogliono in ogni caso escludere dagli aumenti tutti quei lavoratori (la maggioranza) che percepiscono superminimi individuali e collettivi, premi, eccetera. Così facendo verrebbe escluso dagli aumenti salariali il 95% dei lavoratori. Federmeccanica propone inoltre di ridistribuire l’elemento perequativo mensilmente (37,31 euro), erogandolo solo a chi percepisce unicamente i minimi salariali. Così verrebbe stravolto il ruolo del contratto nazionale, di garanzia del potere di acquisto dei lavoratori.

Il 15 marzo Fim, Fiom e Uilm avevano già dato una valutazione condivisa sullo stato della trattativa, e avevano concordato un percorso comune per la proclamazione di iniziative di sciopero nei territori a sostegno delle proprie posizioni, con l’intento di perseguire il rinnovo del contratto per tutti i lavoratori metalmeccanici.

Come ha dichiarato la segreteria della Fiom, dopo l’ennesimo incontro negativo del 24 marzo, sulla base del documento congiunto del 15 marzo, e per far cambiare la posizione delle imprese al tavolo, ancora una volta irremovibile sulle posizioni iniziali per quanto riguarda il salario, i tre sindacati metalmeccanici hanno deciso di proclamare quattro ore di sciopero di tutte le aziende di Federmeccanica per mercoledì 20 aprile. Mentre per il 30 marzo è confermato l’avvio dei lavori negoziali della commissione tecnica sull’inquadramento.

A partire dal 31 marzo poi erano già stati calendarizzati gli attivi regionali unitari delle delegate e dei delegati di Fim, Fiom e Uilm, e contemporaneamente si svolgeranno assemblee unitarie in tutti i luoghi di lavoro per discutere dell’andamento del confronto e preparare la riuscita dello sciopero. “L’unità delle lavoratrici, dei lavoratori e dei sindacati – ha concluso la segreteria Fiom - è oggi la condizione per poter ottenere un nuovo contratto nazionale e far cambiare idea a Federmeccanica”.

C’è da sperare davvero in una nuova fase unitaria, basata sulla partecipazione e mobilitazione dei lavoratori, per la riconquista di un contratto nazionale che ne riaffermi la centralità, per la difesa e la crescita dei salari, e per l’affermazione dei diritti nei posti di lavoro.

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