La nostra campagna referendaria si è avviata con slancio e determinazione. Ora vogliamo dal governo la data del voto sui nostri referendum: sapere quando si andrà a votare è un fatto di democrazia. Assistiamo invece a una vergognosa rimozione. Governo e forze politiche si azzuffano sulla data delle possibili elezioni anticipate, in assenza di una legge elettorale parlamentare adeguata e senza rispetto verso i problemi più urgenti del paese, a partire dalle risposte ai bisogni dei terremotati e dalle necessarie politiche di messa in sicurezza del territorio.

Noi vogliamo, con due Sì, vincere per abolire lo strumento perverso e irriformabile dei voucher e per reintrodurre la responsabilità solidale negli appalti. Due Sì a sostegno della Carta dei diritti universali, che vogliamo venga discussa presto in Parlamento, per ripensare il paese attraverso il diritto al lavoro e nel lavoro, indicando un progresso sociale non solo materiale ma culturale e valoriale.

La politica è incapace di assumersi la responsabilità di costruire risposte nuove e credibili. La Cgil ha deciso di non arrendersi alla realtà, alle diseguaglianze, al degrado, al qualunquismo che stanno pervadendo il paese, al populismo demagogico e ai pericolosi nazionalismi che avanzano in Europa.
La Cgil si è assunta la responsabilità di cambiare la realtà, di rialzare lo sguardo proponendo quella “utopia del possibile” che sappia dare risposte, proporre idee e indicare un futuro migliore. Che sappia ricostruire fiducia e solidarietà nei luoghi di lavoro e nella società, ricomponendo fratture sociali e generazionali, rimettendo al centro il lavoro, il bene comune e non gli interessi privati.

La nostra è una campagna referendaria di ordine politico generale che non riguarda solo noi, ma che si rivolge a tutte e a tutti, e rende protagonisti i nostri delegati, i pensionati, i cittadini e i giovani. Abbiamo il dovere di esplorare oltre i nostri confini storici, di cimentarci con la nuova realtà del lavoro, di sperimentare nuove strade per meglio rappresentare il mondo del lavoro di oggi, forti della nostra storia di sindacato della contrattazione e del nostro tradizionale insediamento.

Una coraggiosa, appassionata e inedita sfida di un sindacato generale, militante, forte delle proprie radici valoriali e culturali; una sfida da vincere non da soli ma costruendo solide alleanze, uscendo da noi, provando a unificare il lavoro, accogliendo e offrendo luoghi di partecipazione ai giovani spossessati del proprio futuro. Abbiamo messo in campo una battaglia di democrazia e di civiltà che guarda ad una diversa crescita economica e culturale italiana e europea. Insieme possiamo farcela.

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