Dalla vertenza Castelfrigo alla campagna nazionale Flai “Appalti in legalità”, e al “Protocollo di buone pratiche” di Flai, Filcams e Filt. 

Come Flai Cgil da tempo stiamo lavorando sul sistema degli appalti nella filiera alimentare, un sistema nel quale abbiamo riscontrato violazione dei contratti, fenomeni importanti di sfruttamento e nuovo caporalato, con dinamiche che in alcuni casi risultano simili a quelle denunciate in ambito agricolo ma rivisitate grazie al ruolo delle cooperative spurie.

La vertenza Castelfrigo, che parte anch’essa almeno due anni fa, è stato un momento dirimente non solo della nostra elaborazione e azione ma anche una occasione per scavare in profondità sul fenomeno delle false cooperative e di come queste si organizzano nella filiera delle carni, portandolo alla luce e facendolo conoscere anche ai non addetti ai lavori. Questo è stato possibile grazie al lavoro della Flai a tutti i livelli e, soprattutto, alla straordinaria azione di lotta intrapresa ad ottobre 2017 e conclusasi a metà febbraio da parte dei lavoratori di due cooperative in appalto per Castelfrigo, che dopo aver lavorato in condizioni disumane e denunciato tale stato si sono visti rispondere con il licenziamento. La vertenza, ormai nota a tutti, è stata molto dura e ha visto come protagonisti lavoratori stranieri.

Il 14 febbraio scorso, proprio da Castelnuovo Rangone, luogo simbolo per la vertenza Castelfrigo, la Flai Cgil ha lanciato la campagna nazionale dal titolo “Appalti in legalità”. Obiettivo della campagna è quello di tenere accesi i riflettori sul tema delle false cooperative che inquinano il settore degli appalti nelle carni, riportando in questo legalità e diritti a partire anche dalle aziende committenti. Con questa campagna intendiamo, a tutti i livelli, avanzare proposte affinché si intervenga con nuovi strumenti legislativi di contrasto, e interventi di modifica alle leggi esistenti, per riportare legalità nella filiera, evitare dumping contrattuale, gravi fenomeni di evasione, violazione dei contratti.

Oltre a questa nostra attività di categoria, è stato naturale incontrarci e collaborare con due altre categorie che sono coinvolte con noi nella catena degli appalti: la Filt e la Filcams. Con queste due categorie abbiamo iniziato a maggio dello scorso anno un percorso per condividere esperienze, buone pratiche e criticità; in questo periodo si sono riuniti i gruppi di lavoro per poi arrivare all’iniziativa del 26 marzo “La forza dell’agire comune”, in cui verrà presentato il contenuto di un “Protocollo di buone pratiche”, sottoscritto da Flai, Filcams e Filt, per contrastare fenomeni quale lo sfruttamento, l’intermediazione illecita di manodopera, il dumping, nonché la richiesta di applicare vincoli stringenti sugli appalti.

Tutti insieme con questa iniziativa e con il buon lavoro fatto, e che proseguirà, abbiamo l’obiettivo di riportare la legalità nel sistema degli appalti nella filiera dell’agroalimentare, focalizzandoci su regole comuni dell’azione contrattuale e della rappresentanza, per tutelare al meglio i lavoratori e tutte quelle imprese che operano nella correttezza e nella legalità.

Come si evidenzia nel Protocollo, identificare l’attività primaria dell’industria alimentare permette di individuare dove termina il processo di lavorazione e trasformazione e dove iniziano le attività della logistica e dei servizi. Questo anche al fine di determinare i corretti perimetri contrattuali di riferimento con il reale ambito di applicazione, come contributo a migliorare i diritti sindacali e salariali all’interno della filiera. Dal lavoro comune delle categorie è scaturita anche l’esigenza di costituire coordinamenti ai vari livelli, da quello nazionale ai coordinamenti territoriali e ai coordinamenti dei delegati, al fine di attivare le iniziative più idonee alle diverse realtà.

Tutto il lavoro e il percorso intrapresi dovranno essere supportati da interventi per migliorare gli strumenti legislativi in materia di rappresentanza, al fine di evitare una frammentazione di soggetti negoziali che finiscono per parcellizzare ed indebolire la forza dei lavoratori; per promuovere leggi regionali sulla legalità, sull’esempio di quanto già avviato in Emilia Romagna; sostenere con forza l’emanazione della legge di contrasto alle cooperative spurie, ferma in Parlamento; rendere estensiva l’applicazione della legge 199/2016 sul contrasto al caporalato nell’intera filiera degli appalti. Su questi obiettivi andremo avanti, insieme con una azione comune che saprà dare più forza alle nostre richieste e alle nostre battaglie.

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