“L’Europa di fronte alle tragedie del Mediterraneo continua a non reagire, offrendo così il fianco al governo gallo-verde per proseguire nella sua campagna contro migranti e istituzioni europee” Scrive così ‘il manifesto’, in un ordinaria giornata di drammi e autentiche tragedie, nel braccio di mare che ha permesso 2.500 anni fa di gettare i semi della nostra civiltà. Oggi invece, e la fotografia del quotidiano comunista è nitida, osserviamo da vicino una di quelle guerre a bassa intensità che, non di rado, durano anni. E provocano invariabilmente “effetti collaterali”, tanto dolorosi in vite umane quanto politicamente ingestibili. Si dirà che non solo la maggioranza della popolazione italiana, ma anche di quella dell’Unione europea, condivide la strategia d’azione degli attuali governanti. Certo però fanno pensare le notizie delle imbarcazioni cariche di migranti che vengono lasciate “a bagnomaria” per giorni in mezzo al Mediterraneo, solo perché i governi nazionali interessati, anche della stessa famiglia politica continentale, si rimpallano la, doverosa, responsabilità della prima accoglienza.

Alla miseria della politica si accompagna la miseria della magistratura. Non altrimenti è possibile valutare la notizia del sequestro della nave Aquarius, finita alla fonda nel porto di Marsiglia. L’accusa mossa a Medici senza frontiere, ong con progetti umanitari in 70 paesi e 30mila operatori, è quella di avere smaltito come normali rifiuti solidi urbani materiali pericolosi e infettivi come gli abiti dei migranti soccorsi in mezzo al Mediterraneo, i resti del cibo, e quelli dei kit sanitari utilizzati per le prime cure a bordo delle navi umanitarie. Non siamo su Scherzi a parte, è tutto vero. Con la pubblica accusa che quantifica in mezzo milione di euro i “proventi” del reato.

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