Un nuovo slancio per la rete sindacale europea - di Andrea Montagni

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L’ultimo incontro della legislatura tra deputati Gue/Ngl e sindacalisti del Tune si interroga sul vento di destra, e sulle fosche previsioni per le prossime elezioni europee. 

Il 6 febbraio scorso si è svolta a Bruxelles l’ultima conferenza della legislatura in corso, organizzata dal Gue/Ngl – il gruppo parlamentare europeo che raggruppa numerosi partiti comunisti, socialisti, di sinistra e verdi dell’Europa del nord – in collaborazione con il Tune, rete europea di sindacalisti di sinistra. Promossa ormai quasi trent’anni fa come “Forum Europa Sociale” da sindacalisti italiani, allora di Alternativa sindacale, tedeschi della IgMetal e della Dgb dell’Assia, spagnoli delle sinistra delle Comisiones Obreras e francesi della Cgt, la rete ha assunto più recentemente questa nuova denominazione.

La riunione era intitolata “Il protocollo sociale: come rafforzare i diritti dei lavoratori” e articolata in una sessione dedicata alla domanda: “Qual è il punto focale per i sindacati nelle prossime elezioni del Parlamento europeo?” Alla domanda erano collegati gli interventi di Ester Linch, segretaria confederale della Ces, su “come rafforzare i diritti dei lavoratori nell’Unione europea con il protocollo sociale bilanciando diritti dei lavoratori e libertà economiche”, e Roberto Parrillo, presidente della Road Section della Federazione europea dei Trasporti (Etf).

Durante i lavori è intervenuto infine un delegato sindacale di Ryanair Spagna per illustrare la vertenza europea e le sue conseguenze. Sul punto ho colto l’occasione per denunciare il vergognoso “accordo” separato siglato in Italia, contro la mobilitazione europea, riscuotendo l’approvazione dei sindacalisti della Etf e dei lavoratori Ryanair presenti.

Alla riunione hanno partecipato, come di consueto, delegazioni sindacali di numerosi paesi dell’Unione, ma la sala era riempita dalla presenza di una numerosissima delegazione di giovani delegate e delegati delle Comisiones Obreras, che si trovavano a Bruxelles per attività seminariali e hanno colto l’occasione per una partecipazione attenta e molto coinvolgente. Scarsa la presenza italiana, soltanto tre compagni.

L’incontro – che per la prima volta non si è concluso con la consueta riunione del coordinamento del Tune – ha avuto prevalentemente un carattere politico, dedicato al bilancio della attività del Gue/Ngl e alla campagna per “il protocollo sociale” che è stato il cavallo di battaglia della sinistra nel mandato parlamentare in scadenza. Dopo aver segnato punti a favore nella discussione, con il fine di offrire tutele ai lavoratori di tutti i paesi dell’Unione, di fronte al dilagare del liberismo, il protocollo sociale è ora messo a rischio da previsioni elettorali che vedrebbero un rafforzamento della destra nel nuovo Parlamento che sarà eletto a fine maggio.

Per i parlamentari del Gue/Ngl è stata dunque l’occasione per illustrare e discutere gli obiettivi comuni da far vivere nelle campagne elettorali nazionali con sindacalisti di paesi che hanno una presenza delle forze di sinistra molto articolate (come Spagna e Portogallo), in crisi come la Francia, inesistenti come da noi in Italia o nell’est Europa. Una conferenza molto politica, in senso stretto, e molto poco sindacale, che pone per il futuro la necessità di rimotivare il Tune, tanto più oggi che l’intera Cgil – sulla base delle deliberazioni del proprio congresso – si sta impegnando in una direzione di rinnovamento del sindacalismo europeo e mondiale per fare della Ces-Etuc – che terrà il suo congresso alla vigilia delle elezioni europee - e della Ituc-Csi organizzazioni capaci di esprimere un profilo rivendicativo e di lotta su scala continentale e mondiale, uscendo dalle pastoie burocratiche e da iniziative spesso solo di facciata e autoreferenziali.

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