Vodafone, power to Slc Cgil - di Frida Nacinovich

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‘Power to you’ è stata una delle più efficaci campagne pubblicitarie di Vodafone, colosso inglese delle telecomunicazioni, presente in settantacinque paesi del pianeta. Gli addetti bolognesi della multinazionale hanno preso alla lettera il fortunato slogan, e si sono conquistati il potere: 208 preferenze alla Slc Cgil su 266 votanti, il 78,2%. Davvero niente male per la sede emiliano-romagnola di Corticella, che conta 370 addetti divisi fra call center, rete, information tecnology e forza vendita.

“Abbiamo cinque delegati su sei nella Rsu”, tira le somme con un pizzico di giustificato orgoglio Giuseppe Ledda, una vita lavorativa nelle telecomunicazioni. “Siamo riusciti a tenere insieme la difesa dei diritti e le tutele individuali di addetti che, per restare al passo con i tempi, sono ‘obbligati’ a imparare sempre qualcosa di nuovo”, sottolinea Ledda, che è il riconfermato coordinatore generale regionale delle telecomunicazioni per il sindacato di corso d’Italia.

Con la tecnologia 5G alle porte, con i suoi ‘effetti collaterali’ facilmente immaginabili, si stanno vivendo mesi complicati, sia in Vodafone che negli altri operatori di telefonia mobile. Gli investimenti miliardari per vincere l’asta per le frequenze, e in parallelo l’abbassamento delle tariffe, dovrebbero essere accompagnati da piani industriali all’altezza delle esigenze di un mercato in continua evoluzione. I cellulari sono diventati dei computer tascabili, con decine e decine di milioni di utenti, dai bambini degli ultimi anni delle elementari fimo agli ottantenni, tutti noi ormai facciamo i conti con Vodafone, Tim, Wind-3 e con le low cost come Iliad.

Per la digitalizzazione ‘evoluta’ del paese c’è ancora strada da fare, e gli addetti del settore lo sanno bene. Quelli di Vodafone - non solo in Emilia Romagna - hanno scelto senza esitazione a chi affidare il loro presente e il loro futuro lavorativo. Le elezioni per il rinnovo delle Rsu sono state molto partecipate, da nord a sud della penisola due terzi dei dipendenti italiani Vodafone sono andati alle urne. E Slc si conferma primo sindacato, con 1.989 voti su 4.337 (45,86%). “Risultati che ci consentono di aver voce nel coordinamento nazionale - puntualizza Ledda - è una responsabilità che accettiamo ben volentieri”.

‘Il futuro è straordinario. Ready?’. I lavoratori e le lavoratrici Vodafone sono pronti. “Il passaggio al 5G da parte delle aziende delle telecomunicazioni è un investimento importantissimo, basti pensare che lo Stato ha incassato solo da Vodafone oltre due miliardi dall’asta delle frequenze - precisa Ledda – e noi abbiamo buoni motivi per credere che in qualche maniera questi investimenti possano incidere sul costo del lavoro. Ci attendono momenti non semplici”. Problemi che riguarderanno non soltanto Vodafone con i suoi seimila addetti, ma anche gli altri operatori, su tutti Tim. “Non per caso Vodafone e Tim hanno appena deciso di avviare una nuova partnership per condividere la rete mobile”.

Ledda sa di che cosa si parla, ha iniziato a lavorare nel comparto delle comunicazioni appena diplomato. “Sono entrato in Telecom nel 1997. Vengo dai call center e ne sono orgoglioso - racconta - mia madre era impiegata in Telecom, e quando è arrivato il momento della sua pensione, nemmeno ventenne ho avuto la possibilità, come si usava in quegli anni, di un part-time a Palermo. Venivo dalla Calabria, ho dovuto cambiare regione e iniziare la mia vita da ‘grande’”.

Quirino Ledda, esponente di spicco del Pci, segretario regionale di Federbraccianti negli anni ‘70, consigliere e vicepresidente del consiglio in Calabria negli anni ‘80, era il padre di Giuseppe. Nel 1982 un attentato dinamitardo devastò la sua abitazione. Mentre Romano Ledda, giornalista conosciuto e apprezzato, prima su ‘Rinascita’ e poi su ‘l’Unità’, era fratello di Quirino. “La mia combattività è tradizione di famiglia”, scherza Giuseppe, che ricorda: “Quando entrai in Telecom la Cisl era il primo sindacato. Noi della Cgil ci organizzammo e, Rsu dopo Rsu, siamo riusciti a sopravanzare i ‘cugini’”.

Il trasferimento a Bologna ha segnato una tappa importante della vita di sindacalista di Ledda. “A costo di essere ripetitivo, sottolineo che c’è più di una preoccupazione fra i lavoratori Vodafone. Il 5G sarà una nuova sfida, l’ennesima, da gestire. Bisogna prevedere nel contratto ore dedicate alla formazione, ogni addetto deve avere a disposizione non solo i corsi aziendali, ma anche percorsi professionali personali. Perché, non nascondiamoci dietro un dito, c’è sempre il rischio che si possano creare migliaia di esuberi”. Pioggia sul bagnato in un settore tecnologicamente avanzato, dove il capitale umano si difende con le unghie e con i denti. “Pensa ai call center: un lavoro che doveva servire agli studenti per mantenersi nel periodo degli studi, per molti è diventato il lavoro della vita. Non possono rinunciarvi”.

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