Appello. La Costituzione e la cittadinanza ai tempi del virus

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Siamo donne e uomini di diverse appartenenze politiche, che hanno deciso di impegnarsi per difendere la Costituzione su cui è fondata la nostra Repubblica e per chiederne la completa attuazione. (…)

Quando sarà finita non tutto potrà essere come prima.

Viviamo una gravissima epidemia, che avrà come inevitabile conseguenza una pesante crisi sociale ed economica. Le difficoltà che, nonostante l’abnegazione di gran parte del personale socio-sanitario, incontriamo nel farvi fronte, sono certamente imputabili all’abbandono della scelta di un efficiente Servizio sanitario pubblico e gratuito, capace di tutelare la salute di tutti in coerenza col dettato costituzionale. In una prospettiva esasperatamente neo-liberista si sono invece privilegiate e sostenute, come per altri servizi pubblici fondamentali, strutture private, organizzate in funzione del profitto.

L’emergenza coronavirus ha anche dimostrato la pericolosità del progetto della ‘autonomia differenziata’: proprio le tre regioni del nord che ne sono state promotrici denunciano oggi difficoltà ad affrontare l’emergenza in atto e necessitano di maggiori interventi da parte dello Stato centrale. Un ulteriore allargamento delle diversità regionali in materia sanitaria appare in contraddizione con l’obiettivo di garantire uguale diritto alla salute per tutti come sancito dall’articolo 32 della Costituzione.

In questa fase di emergenza, che può richiedere limitazioni della libertà individuale e di altri diritti fondamentali, è particolarmente importante il ruolo del Parlamento, sede della rappresentanza popolare nazionale. Si assiste, invece, all’allontanamento dalle procedure costituzionali, all’ulteriore compressione del ruolo delle Camere, quasi assenti, e all’accentuarsi della concentrazione dei poteri nelle mani del governo. (…) E’ dunque necessario vigilare affinché la pandemia non divenga il pretesto per un ulteriore allontanamento dal modello costituzionale, e le limitazioni durino il tempo strettamente indispensabile.

Chiediamo pertanto al Parlamento e al Governo:

Il potenziamento dei servizi sanitari e assistenziali pubblici, colmando i ritardi accumulati negli ultimi anni in termini di posti-letto e figure professionali sanitarie rispetto agli altri paesi europei; una diversa politica per la formazione medica universitaria e per il sostegno della ricerca scientifica, attualmente ampiamente insufficiente; interventi legislativi per garantire l’autosufficienza a livello nazionale dell’approvvigionamento dei presidi sanitari essenziali e per impedire speculazioni da parte del settore privato, con un affievolimento dei diritti connessi alla brevettazione delle sostanze salva-vita.

Il reperimento delle risorse necessarie per il rilancio del Ssn e il ripristino della situazione economica della comunità nazionale nel rispetto del principio della capacità contributiva e del criterio della progressività nel pagamento delle imposte, accompagnato da una contestuale drastica riduzione di spese non indispensabili, come quelle destinate a grandi opere non essenziali e all’acquisto di armamenti, palesemente in contrasto con il ripudio della guerra espresso all’articolo 11 della Costituzione.

La definitiva rinuncia alle procedure attivate per l’attuazione del cd ‘regionalismo differenziato’, riconducendo l’interpretazione dell’articolo 116, 3° comma alla sua dimensione di eccezionalità motivata.

La riaffermazione della centralità del Parlamento, che deve continuare a funzionare, come viene richiesto a tutti i servizi pubblici essenziali, come organo rappresentativo della sovranità popolare; l’approvazione, indispensabile e urgente, di una nuova legge elettorale proporzionale che consenta una scelta elettorale libera e responsabile da parte dei cittadini.

(…) Pur in una fase di temporanea di sospensione del voto referendario, è necessario continuare la mobilitazione contro la riduzione del numero dei parlamentari, che escludendo dalla rappresentanza ampie aree geografiche e della opinione pubblica, finirebbe col limitare la sovranità popolare su cui è fondata la nostra Repubblica. l


Primi firmatari: Francesco Baicchi, Augusto Cacopardo, Domenico Memi Campana, Andrea Catone, Vincenzo De Robertis, Antonella Fattori, Stefano Ferri, Domenico Gallo, Dario Guastini, Citto Leotta, Silvia Manderino, Alessandro Messina, Diego Muneghina, Giancarlo Onor, Saverio Paolicelli, Francesco Pancho Pardi, Maria Paola Patuelli, Gianluigi Pegolo, Antonio Piglionica, Maria Ricciardi Giannoni, Sandra Sani, Giuseppe Sunseri, Marino Trizio, Rina Zardetto, Massimo Villone, Paul Ginsborg, Sandra Bonsanti, Nadia Urbinati, Roberto Riverso, Felice C. Besostri, Livio Pepino, Lorenza Carlassare, Antonio Caputo, Guglielmo Forges Davanzati, Paolo Solimeno, Alessandro Torre

Il testo completo su: www.articolo21.org/20202/04/appello-la-costituzione-e-la-cittadinanza-ai-tempi-del-virus/

Si può aderire all’appello (nome, cognome, città) scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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