Elezioni Usa: oltre la vittoria di Biden? - di Peter Olney e Rand Wilson

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Prevedibile che il presidente Trump abbia preso il Covid. La sua attitudine priva di precauzioni, machista e antiscientifica, ha causato negli Usa incalcolabili decessi e distruzioni economiche. La sua condotta sprezzante di rifiutare la mascherina e il distanziamento sociale ha infettato la sua famiglia, lo staff, e altre figure pubbliche. Al momento in cui scriviamo, non è chiaro se soffrirà danni di lungo periodo alla salute.

Le elezioni nazionali sono fra poco più di due settimane. Sembra che la salute della nazione e del mondo interno si incardini sul loro risultato. Altri quattro anni di Trump sarebbero un disastro per i lavoratori e i popoli di tutti i Paesi. Particolarmente colpiti sarebbero afroamericani, ispanici, asiatici e tutta la gente di colore, le cui vite diventerebbero un inferno per come Trump ha dato forza alla sua base suprematista bianca. I paralleli con le tattiche del partito nazista di Hitler negli anni ’30 sono spaventosi.

La grande maggioranza della sinistra Usa e tutto il movimento sindacale sono uniti nella loro determinazione a sconfiggere Trump. Nel sistema bipartitico statunitense la sola via per sconfiggerlo è eleggere un’alternativa neoliberale, l’ex vicepresidente di Barack Obama, Joe Biden. Nessuno ha illusioni sui principi, le politiche e le intenzioni di Biden. Ha reso chiaro ai suoi sostenitori di Wall Street che non hanno niente da temere dalla sua amministrazione. In storica rottura con i precedenti, anche la Camera di Commercio (il padronato, ndt) sta sostenendo il candidato democratico.

Comunque, con Biden alla Casa Bianca, il mondo del lavoro e la sinistra avranno un terreno molto più favorevole per lottare sulle proprie questioni. Come ha detto la famosa attivista Angela Davis: “Non vedo queste elezioni come una scelta di un candidato che possa dirigerci nella giusta direzione. La scelta sarà per un candidato che può essere più efficacemente condizionato, consentendo più spazio all’evoluzione del movimento antirazzista”.

I sondaggi sono al momento favorevoli a Biden. A livello nazionale è in vantaggio di 10 punti. Ma Hillary Clinton nel 2016 vinse il voto popolare e perse lo stesso le elezioni. A causa di un’antidemocratica peculiarità della “democrazia” Usa: il Collegio elettorale. Vincere il voto popolare in ciascun Stato, grande o piccolo, garantisce che tutti gli “elettori” dello Stato siano attribuiti al vincitore di quello Stato. Trump ha vinto nel 2016 conquistando tre Stati in bilico - Michigan, Pennsylvania e Wisconsin – con un margine totale di 100mila voti e Collegi elettorali sufficienti per vincere. Un simile scenario da incubo non è ancora fuori dalle possibilità.

La buona notizia è che anche in questi tre Stati “campo di battaglia” Biden è avanti nei sondaggi. Ma Trump accetterà i risultati? Ha ripetutamente denunciato il voto per posta, essenziale nel mezzo della pandemia e più usato dagli elettori democratici. Le sue accuse di brogli mirano alla dichiarazione che la vittoria di Biden sia una frode. Spera di mobilitare i suoi simpatizzanti suprematisti bianchi per intimidire gli elettori e creare disordini, se perderà. Questo potrebbe portare a un rifiuto senza precedenti di un presidente a un pacifico passaggio dei poteri.

Se questo scenario si avverasse, il mondo del lavoro e la sinistra sarebbero pronti a riempire le strade con proteste pacifiche e militanti? I dirigenti sindacali di settori chiave come trasporti e logistica sono preparati a chiamare allo sciopero per domandare il passaggio dei poteri? Come risponderanno le autorità civili e la polizia a possibili milizie armate in difesa del rifiuto di Trump?

Nel 2019 quando il Congresso non raggiunse un accordo sul nuovo bilancio, il governo chiuse le attività. Quando i controllori di volo federali rifiutarono di lavorare se non pagati, Sara Nelson, leader del sindacato degli assistenti di volo, invitò gli iscritti a non volare su aerei insicuri. Con i voli cancellati, Trump alla fine concordò il bilancio e riaprì le attività governative. Questo tipo di azioni “alle stelle” possono essere necessarie, se Trump darà seguito alle sue minacce di non rispettare il risultato del voto. Il mondo intero starà a guardare!

La mobilitazione elettorale per una vittoria di Biden, e le dimostrazioni popolari per cacciare Trump, saranno la giusta prova generale di quanto necessario per spingere il nuovo Congresso e il presidente Biden a fare le riforme da lungo tempo dovute per il benessere del popolo Usa e del nostro pianeta. Riforma delle leggi sul lavoro, assicurazione sanitaria per tutti, Green New Deal, riforma dell’immigrazione, fine della violenza della polizia, stop alle guerre infinite, stimolo salariale di fronte alla pandemia e blocco degli sfratti. Un’agenda veramente ambiziosa, ma la campagna di Sanders e gli sviluppi successivi hanno mostrato il profondo sostegno per la sua conquista. L’elezione di Biden darebbe al mondo del lavoro e alla sinistra lo spazio, così necessario, per avanzare ancora una volta un’agenda dalla parte del popolo americano.

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