Contratti pirata: se associazione datoriale e sindacato hanno la stessa sede… - di Nicola Atalmi

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

Non mi era ancora capitato. Un'azienda veneta del settore delle telecomunicazioni, specializzata nel customer care per il settore automotive, approfitta della scadenza del contratto Tlc per dare disdetta al contratto collettivo nazionale di settore, annunciando di aver aderito ad una nuova associazione imprenditoriale, e quindi di voler passare all’applicazione di uno di quei contratti che, se li definisci “pirata”, ti arriva una querela dal nobile mondo dei pirati.

I motivi sono chiari. L’unica rappresentanza sindacale è della Slc Cgil, e da tempo in azienda vi è una conflittualità sui salari e sull’organizzazione del lavoro. Quindi “la soluzione” è quella di scegliere un contratto non sottoscritto dalla Cgil, per mettere all’angolo le lavoratrici.

Immediatamente ci mobilitiamo con uno sciopero ben partecipato e ci attiviamo anche presso le aziende che utilizzano questo call center avvisandoli che, a causa appunto di questa decisione, ci sarebbero state probabilmente delle conseguenze nella continuità del servizio, a causa della apertura di uno stato di agitazione.

L’azienda ovviamente non l’ha presa bene ed è partita con diffide e minacce. Poi, finalmente, un giorno riusciamo a ad avere un incontro per contestare un comportamento antisindacale e per avvisare l’azienda che non ci saremmo comunque arresi: avevamo tutte le intenzioni di tutelare le nostre iscritte e tutti i dipendenti dal rischio di dumping salariale e normativo.

Qui arriva la sorpresa, imbarazzante. Veniamo convocati nella periferia di Padova, presso la sede di questa misconosciuta associazione imprenditoriale, e all’arrivo l’immagine è plasticamente ridicola: due porte affiancate allo stesso numero civico. In quella di sinistra la targa dell’associazione imprenditoriale, in quella di destra la targa del fantomatico sindacato che quel contratto lo ha sottoscritto. Unico a farlo. Dietro le due porte due differenti scale che portano a un pianerottolo dove si affacciano le due parti…

Cade insomma la maschera, e risulta del tutto evidente che siamo di fronte ad una vera e propria finzione che ha come unico scopo quello di impedire l’attività sindacale. Ora per noi si apre inevitabilmente una fase di lotta, ma temiamo che casi di questo genere si moltiplicheranno. Dovremo essere capaci ovviamente di non abbandonare questi lavoratori, ma senza in alcun modo dare riconoscimento a questi contratti pirata. Nel mentre diviene urgente riprendere una iniziativa per la certificazione della rappresentanza, e il suo riconoscimento con valore erga omnes.

©2024 Sinistra Sindacale Cgil. Tutti i diritti riservati. Realizzazione: mirko bozzato

Search