
Chiusa questa vertenza, è avviato il confronto per un accordo territoriale dei tre magazzini web di Milano.
Nelle scorse settimane la Filcams Cgil, insieme a Fisascat Cisl e Uiltucs, ha chiuso definitivamente la vertenza che vedeva coinvolti circa 200 lavoratrici e lavoratori del magazzino web di Milano Dione Cassio.
L’elemento di forte stortura in questa vertenza era stato il ricorso agli ammortizzatori sociali da parte di Esselunga per oltre 200 addetti alla preparazione delle spese, con la causale di blocco o calo delle attività dovute allo sciopero da parte di lavoratori terzi (ovvero lo sciopero proclamato dai trasportatori a domicilio). Una causale che penalizzava lavoratrici e lavoratori che nulla avevano a che fare con la giustissima battaglia dei trasportatori per la rivendicazione di maggiori diritti, e che rischiava di innescare una contrapposizione tra gli stessi lavoratori.
Ebbene, com’è noto, nonostante le tensioni e la paura di perdere salario, la vicenda si è evoluta diversamente. Dalle assemblee svolte nel magazzino è emerso più di tutto il valore della solidarietà, cosa non sempre scontata, ma anche la richiesta di trovare una soluzione che evitasse la decurtazione del salario a fronte dei giorni di inattività.
Parallelamente, come Filcams, negli incontri previsti con l’azienda di “esame congiunto” abbiamo rigettato fin da subito ogni possibilità di condividere l’applicazione della cassa integrazione (tecnicamente il “Fondo di Integrazione Salariale”) e chiesto il ritiro della procedura. E grazie a un’azione determinata, su mandato dell’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori, dopo una lunga e complessa trattativa “il cerchio” si è chiuso nel migliore dei modi: l’azienda ha accettato di ritirare la cassa integrazione, individuando una serie di misure che garantivano la piena retribuzione dei giorni non lavorati per tutti i 200 lavoratori coinvolti.
Tra le misure più importanti, quella di mettere a totale carico dell’azienda una parte delle giornate di sospensione e pagare fin da subito le restanti ore che, con un meccanismo di volontarietà, lavoratrici e lavoratori potranno scegliere di recuperare entro fine anno (includendo le maggiorazioni previste dal Ccnl della Distribuzione Moderna Organizzata). Questa combinazione, in via del tutto eccezionale, ha permesso di trovare una soluzione alternativa e sostenibile per garantire, in questa fase, la continuità lavorativa e reddituale di tutti i dipendenti.
Inoltre, in caso di futuri episodi di questa natura, per evitare che l’azienda possa ricorrere a strumenti come gli ammortizzatori sociali, l’accordo prevede che si attivino prima tutti gli strumenti di bilateralità, come ad esempio l’attivazione della “commissione appalti” prevista dal Protocollo con cui, poco più di un anno fa, sono state internalizzate circa tremila persone.
Le assemblee svolte per la ratifica dell’accordo ci hanno dato pieno mandato per la firma, questo è motivo di forte soddisfazione anche per noi addetti ai lavori. Un percorso duro che però ha fatto crescere in consapevolezza il valore della solidarietà tra i lavoratori come elemento di forza per le battaglie presenti e future.
Chiusa questa spinosa vicenda, si è già passati ad affrontare alcune problematiche che riguardano i turni notturni, la conciliazione dei i tempi di vita e di lavoro, la salute e sicurezza. L’obiettivo è di arrivare a un accordo territoriale che veda protagonisti le Rsu e tutti i lavoratori e le lavoratrici dei tre i magazzini web di Milano, finalizzato a migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro.