
Il 14 gennaio scorso, il Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino ha incontrato l’ambasciatrice dello Stato di Palestina in Italia, Abir Odeh, in un incontro dedicato all’accreditamento degli ambasciatori e delle ambasciatrici di diversi Stati con i quali la Repubblica ha avviato relazioni diplomatiche. Sette diplomatici – Lussemburgo, Malta, India, Algeria, Australia, Repubblica Ceca e Palestina – hanno presentato le loro credenziali ai Capitani reggenti, alla presenza del ministro degli Affari esteri. L’invito rivolto ad Abir Odeh è stato il primo passo verso il riconoscimento dello Stato di Palestina, che il Consiglio Grande ha votato all’unanimità nell’agosto 2024. L’Ambasciatrice ha incontrato la Commissione esteri del Consiglio.
“Il riconoscimento dello Stato di Palestina non è un atto simbolico”- affermava l’ambasciatrice – è un passo fondamentale per garantire la pace. La pace si fonda sul rispetto reciproco tra i popoli, entro confini sicuri e nel reciproco riconoscimento dei diritti umani. San Marino è un piccolo Stato, ma con la sua presa di posizione dimostra che anche i piccoli Stati possono avere una parte importante nella storia del mondo, ogni voce conta nello scenario internazionale”.
Dando seguito a tutto ciò, il 15 maggio scorso (anniversario della Nakba) il Consiglio Grande e Generale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno per il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina entro il 31 dicembre 2025. Il Consiglio ha preso in considerazione il perdurare della grave escalation del conflitto in Medio Oriente, che ha causato e sta causando innumerevoli vittime civili, una crisi umanitaria senza precedenti e una crescente instabilità nella regione, richiamando le varie risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che auspicano una soluzione duratura al conflitto israelo-palestinese, fondata sul principio dei “due popoli, due Stati”.
Il Consiglio ha riaffermato le conclusioni del Segretario di Stato per gli Affari esteri nel suo intervento alla 79a Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, il 28 settembre 2024, nelle quali ha confermato “l’impegno di San Marino per una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione dei due Stati, in cui Israele e Palestina vivano in pace e sicurezza e con il riconoscimento reciproco, e la convinzione che l’ammissione della Palestina alle Nazioni Unite, come membro a pieno titolo, faciliterebbe il raggiungimento di questa soluzione, il diritto internazionale quale base fondamentale e imprescindibile per le relazioni fra gli Stati e fra i popoli”.
L’ordine del giorno approvato esprime preoccupazione per la detenzione di ostaggi civili da parte di Hamas, in violazione del diritto internazionale umanitario, e fa proprio l’appello di diversi Paesi europei del 7 maggio scorso, volto a scongiurare un’espansione delle operazioni militari israeliane a Gaza e un prolungamento della presenza militare nella Striscia.
Inoltre, l’ordine del giorno evidenzia il costante impegno della Repubblica di San Marino per la difesa dei diritti umani, il pieno sostegno del multilateralismo e il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie.
Infine, l’ordine del giorno approvato impegna il Congresso di Stato, tramite il Segretario di Stato agli affari Esteri, a “riconoscere entro il 2025 lo Stato di Palestina, dando in tal modo piena attuazione al principio ‘due Popoli, due Stati’ (…); collaborare con quegli Stati che hanno espresso la medesima volontà (…); confermare l’impegno di San Marino in tutte le sedi internazionali a favore della realizzazione del principio ‘due Popoli, due Stati’ da parte di tutti i paesi (…); procedere nella nomina di un rappresentante diplomatico sammarinese presso il governo Palestinese; intensificare, in collaborazione con le organizzazioni umanitarie riconosciute a livello internazionale, tutte le possibili azioni di aiuto e assistenza alle popolazioni colpite, con particolare attenzione a bambini, donne e persone vulnerabili; continuare a sostenere, in ambito Onu, il processo di ammissione della Palestina come membro effettivo dell’Assemblea Generale; promuovere ogni iniziativa utile al raggiungimento della fine delle ostilità, alla liberazione degli ostaggi, alla protezione dei civili e alla ripresa del dialogo politico tra le parti (…); difendere e sostenere il ruolo ed il prezioso lavoro svolti dalla Corte Internazionale di Giustizia e dalla Corte Penale Internazionale, affinché le stesse possano continuare a tutelare tutti i popoli contro le violazioni del diritto internazionale e del diritto umanitario; (…)”.
Un ringraziamento sincero a tutti gli amici e le amiche, le compagne e i compagni con i quali abbiamo condiviso un percorso assieme per arrivare a questi risultati.
Come è noto, lo Stato del Vaticano ha già riconosciuto lo Stato di Palestina. Rimane l’Italia che non ha ancora avuto il coraggio di farlo.