Dallo Statuto alla Carta dei Diritti - di Gian Marco Martignoni

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Una mostra a Varese sulle lotte sindacali dal ’69-70 ai giorni nostri. Sette percorsi tematici. L’importanza dell’esperienza delle “150 ore”.  

Una notevole affluenza di pubblico ha affollato l’inaugurazione della mostra “Le Lotte del Movimento Sindacale Varesino 1969/1970 - 2019/2020, dallo Statuto dei Lavoratori alla Carta dei Diritti Universali del Lavoro”, che si è svolta nel pomeriggio di venerdì 20 settembre, presso la sala Nicolini a Varese, con la partecipazione della segretaria generale della Cgil Lombardia, Elena Lattuada.

Organizzata dalla Cgil di Varese in collaborazione con l’Archivio di Stato di Varese, diretto dal dottor Claudio Critelli, e con il prezioso patrocinio del Comune di Varese, la mostra, composta da diciotto pannelli ricchi di immagini e documenti d’epoca prodotti in quegli anni dalle rappresentanze di fabbrica e dagli organismi sindacali, oltre che da un video con filmati e svariate testimonianze, ripercorre la stagione dell’autunno caldo varesino e le lotte sindacali che determinarono la conquista, nel 1970, dello Statuto dei Lavoratori. Ovvero l’entrata della “Costituzione in fabbrica”, con l’intento di mettere fine ai soprusi, alle ingiustizie e alle angherie che i lavoratori e le lavoratrici avevano subito all’interno dei luoghi di lavoro, spogliati di quella dignità che la Costituzione garantisce ad ogni cittadino, in quanto obbligati a sottostare alla autoritaria e gerarchica disciplina di fabbrica.

La narrazione documentaria raccolta è stata organizzata in sette percorsi tematici: Lotte operaie 1969-1970; i Contratti collettivi nazionali e gli accordi integrativi; il lavoro delle donne; l’organizzazione del lavoro e le organizzazioni sindacali; lotte operaie e lotte sociali; diritto alla salute; diritto allo studio.

Quest’ultima tematica riguardante le famose “150 ore”, che hanno permesso ai lavoratori e lavoratrici di completare la scuola dell’obbligo, grazie ad una particolare programmazione didattica di quei corsi - finalizzata “a come appropriarsi di nuovi strumenti per il controllo dei processi produttivi dentro e fuori la fabbrica, oltre che per la trasformazione delle condizioni di lavoro” - merita una doverosa menzione storica.

La provincia di Varese si caratterizzò in quegli anni proprio per la qualità dei corsi e per l’impegno delle organizzazioni sindacali nel sostenere quei percorsi innovativi. Le dispense sindacali prodotte e utilizzate dai lavoratori e dalle lavoratrici vennero proficuamente diffuse e adottate in tutta Italia. In particolare spiccano quelle di Emilio Pugno “Gli scioperi del marzo ‘43: Resistenza e lotta operaia” e di Lucio Libertini “Taylorismo e classe operaia”, nonché quella di Mario Miegge “Scuola e organizzazione del lavoro”, a testimonianza di come l’avanzata sociale di quegli anni si fondava su una elaborazione teorica di altissimo livello.

La mostra non ha uno sguardo solo retrospettivo o celebrativo. Nel centro della sala, unitamente ai pannelli che riproducono gli articoli fondamentali dello Statuto dei Lavoratori, si è voluto effettuare il naturale collegamento con l’oggi e i compiti inediti, ma di prospettiva, che attendono e impegnano la nostra organizzazione, esponendo gli articoli fondamentali della Carta dei Diritti Universali del Lavoro. Come ha ricordato Umberto Colombo, segretario generale della Cgil di Varese, “la memoria di quelle lotte e di quelle conquiste sono per noi il giusto stimolo, in uno scenario completamente modificato dall’egemonia neo-liberista di quest’ultimo trentennio, per proseguire le nostre battaglie, perché il lavoro sia dignitoso e tutelato, ed i diritti siano nuovamente diffusi ovunque, dalle grandi alle piccole realtà produttive”.

La mostra resterà aperta fino al 30 ottobre il sabato e la domenica, oltre che il mercoledì pomeriggio.

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