Doppio colpo di maglio sulla Torino-Lione - di Riccardo Chiari

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Il rapporto della Corte dei Conti europea relativo alla valutazione dei progetti più importanti, e costosi, cofinanziati dalla Commissione Ue, ha toccato anche la nuova linea ad alta velocità fra Torino-Lione, definita correttamente “la seconda linea” fra le due città. Su questa grande opera, le conclusioni della magistratura contabile non sono certo tenere. Il documento era stato richiesto nel 2017 dal Parlamento europeo, che aveva chiesto maggior trasparenza nella concessione dei fondi pubblici.

La Corte punta il dito sui benefici che appaiono sovrastimati. Sulle previsioni di traffico che risultano gonfiate soprattutto sulle merci ma anche sui passeggeri. Sui costi, aumentati in modo abnorme da 5,2 miliardi ad almeno 8,3 miliardi. E sui ritardi, che oggi portano a concludere: “È probabile che il collegamento Torino-Lione non sarà pronto entro il 2030, come al momento previsto, poiché il termine ultimo attuale per il completamento è il dicembre 2029”. Da segnalare, al riguardo, che sul versante francese non esiste ancora un progetto per i collegamenti.

E proprio dalla Francia arriva un altro colpo alla discussa grande opera. Protagonista questa volta il nuovo sindaco di Lione, l’ecologista Gregory Doucet, eletto a sorpresa (ma non troppo) nella terza città del Paese dopo una campagna elettorale all’insegna della “pacata praticità”. Appunto per questo Doucet ha osservato, seguendo il ragionamento della magistratura contabile europea, che una linea ferroviaria tra la sua città e il capoluogo piemontese esiste già. Quindi si deve valorizzare quella, che sarà sufficiente per il traffico merci che dovrà sostenere nei prossimi anni. Piuttosto, ha chiosato il nuovo primo cittadino, si pensi alle reti del trasporto di prossimità. Quelle sì necessarie, per decongestionare un traffico su gomma che, quotidianamente, rende i centri urbani sempre più invivibili.

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