Bernie ha ragione. Uniamo tutti quelli che possono unirsi per rovesciare Trump - di Peter Olney e Rand Wilson

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Dall’orribile omicidio di polizia di George Floyd il 25 maggio, migliaia di americani di ogni colore sono scesi nelle strade, in un’impressionante dimostrazione di forza da parte del movimento. Le azioni del recente Juneteenth (19 giugno) hanno evidenziato alcune notevoli iniziative sindacali in tutto lo spettro ideologico del mondo del lavoro. Ad esempio, la International Longshore and Warehouse Union, collocata a sinistra, ha bloccato i porti della West Coast, e il più tradizionalmente conservatore Building Trades Council di Boston ha organizzato una fermata dal lavoro di 8 minuti e 43 secondi (il tempo in cui il poliziotto ha premuto il ginocchio sul collo di Floyd fino a soffocarlo, ndr).

Adesso le istituzioni legislative, le Leghe sportive e anche le Forze armate stanno correndo per fare concessioni che calmino le acque, agitate della protesta di massa e del disgusto contro il razzismo istituzionale e la sistematica violenza della polizia. Da adesso alle elezioni del 3 novembre si spera che la protesta continuerà e si intensificherà. Comunque, senza un decisivo verdetto politico alle urne per rimuovere Donald Trump, le nostre proteste non raggiungeranno il loro potenziale obiettivo.

Per alcuni di noi, le elezioni pongono delle scelte ardue. Indubitabilmente, milioni di iscritti ai sindacati e di lavoratori che hanno sostenuto con piena convinzione Bernie Sanders nelle primarie presidenziali democratiche del 2020, si sentono ora disillusi e demoralizzati sulle prospettive dell’ex vicepresidente Joe Biden come nominato per il Partito democratico.

Come organizzatori e volontari di ‘Labor for Bernie’ condividiamo questa sofferenza (Labor for Bernie 2020, laborforbernie2020.org.). Però, ogni decisione politica richiede un’analisi concreta delle specifiche condizioni del momento. Sollecitiamo i sostenitori di Bernie a vedere che Biden è un “veicolo” per fermare Trump, preservare i nostri diritti democratici e dare alla sinistra e al mondo del lavoro maggior spazio per respirare. Non sarà un compito facile. Il “mostro arancione” continuerà in modo impressionante il suo gioco del ‘divide et impera’. Seminerà divisione giocando sul razzismo, e minacciando un giro di vite militare perché i governatori democratici sono troppo morbidi con chi manifesta contro la violenza della polizia.

E poi c’è “l’addormentato Joe” Biden che, completamente sordo al momento, suggerisce che i poliziotti dovrebbero essere addestrati a colpire le gambe delle persone piuttosto che il loro petto. Mentre il “goffo Biden” discredita se stesso e fa una parodia del “male minore”, la nostra responsabilità verso la gente di colore e la classe lavoratrice rimane chiara: noi dobbiamo unire tutti quelli che possono essere uniti per battere Trump – e questo può essere fatto solo votando e lavorando per Joe Biden in ogni Stato dell’Unione. Ogni minima breccia nel voto popolare può in realtà favorire la permanenza di Trump. Quindi il nostro messaggio dev’essere chiaro: tempo scaduto per Donald Trump! Sarà colpito dal voto polare e schiacciato nei collegi elettorali.

Una preoccupazione legittima per molti di noi è che quando Biden sarà insediato, a gennaio 2021, possiamo ritrovarci alla stessa agenda neoliberista dell’era Obama, che ha creato tanta della sofferenza e del malcontento che hanno portato all’elezione di Trump. Come possono muoversi i sostenitori di Sanders mentre fanno campagna per Biden, ed entrano in un fronte unitario popolare con forze che non hanno interesse alla nostra agenda?

Ci sono quattro passaggi chiave per poter mantenere la nostra indipendenza dal corporativismo neoliberista che circonda Biden. Vincendo le battaglie su obiettivi progressisti, continuando la lotta sul programma di giustizia economica e sociale di Sanders. Eleggendo candidati progressisti che si battono per i nostri valori, con campagne coordinate con gli alleati per sconfiggere Trump, ma eleggendo questi candidati a livello locale, federale e statale. Trasformando il Partito democratico a ogni livello, continuando ad eleggere delegati pro Sanders, e a spingere per un’importante riforma del partito nel comitato regolamentare e per una piattaforma progressista che definisca chiaramente i valori e le politiche del partito e dei suoi candidati a tutti i livelli. Espandendo la solidarietà tra sindacati, mettendo insieme le scelte elettorali e le migliori pratiche sindacali di questo paese.

Il nostro lavoro collettivo per battere Trump sarà un’imperfetta alleanza dentro il Partito democratico, con un programma inadeguato, nella migliore delle ipotesi. Ma, per citare un famoso filosofo tedesco “Ogni passo di un movimento reale è più importante di dozzine di programmi”.

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