Una sinistra sindacale ampia e plurale in Filcams - di Federico Antonelli

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La video riunione del coordinamento nazionale della sinistra sindacale in Filcams Cgil 

Il 20 ottobre scorso, in videoconferenza, si è riunito il coordinamento nazionale della sinistra sindacale in Filcams Cgil. Alla riunione hanno partecipato oltre trenta compagne e compagni collegati in remoto, a un anno di distanza dall’assemblea nazionale di Rimini del 23-25 ottobre 2019, che si svolse in presenza e in forma seminariale, e a qualche mese dalla riunione nazionale tenuta in modalità promiscua (in presenza e in remoto) del 17 giugno.

Andrea Montagni, presidente del Direttivo nazionale della Filcams, ha svolto la relazione introduttiva che ha affrontato un ampio arco di questioni: dalla crisi sanitaria in corso alla situazione internazionale e nazionale; come il padronato sta affrontando questa fase, e come la nostra organizzazione si sta muovendo. Naturalmente nella sua relazione si è anche affrontato il modo in cui la nostra area si sta organizzando e della scelta, formalizzata nel Comitato direttivo nazionale confederale del 2 ottobre, di costituirsi come aggregazione programmatica. Questa scelta non modifica la nostra impostazione: “Quella di porci collettivamente al servizio del processo di costruzione della sinistra sindacale, ampia e plurale “, ricordando le parole di Montagni. L’ampia relazione è disponibile sul numero di novembre del periodico “Reds”, il giornale espressione del collettivo della sinistra sindacale in Filcams.

Grazie alla relazione il dibattito ha potuto essere ampio e partecipato, in grado di affrontare i diversi temi che oggi coinvolgono la politica, la confederazione e la categoria. Tutti i territori presenti sono intervenuti, Milano e il Veneto, il Piemonte e la Toscana, l’Umbria e la Sardegna. In ogni intervento si è affermata l’importanza della presenza della nostra organizzazione nella vita del Paese, e delle scelte che in tale contesto devono essere realizzate. E di come, in questo dibattito, una vasta area di sinistra nella confederazione debba essere presente, organizzata e in grado di sollecitare idee e contributi. Insomma la presenza dell’aggregazione sindacale di “Lavoro e società per una Cgil unita e plurale” è oggi necessaria più che mai.

Alla riunione ha preso parte il coordinatore della nostra aggregazione Giacinto Botti. Nel corso del suo intervento ha riproposto le ragioni della nostra scelta di formalizzare l’aggregazione programmatica, e ha offerto una chiave di lettura alle scelte politiche che il governo sta mettendo in campo; in particolare perché è indispensabile ribadire la nostra contrarietà all’utilizzo del Mes. Tra le ragioni di politica economica più profonde, Giacinto ha voluto ricordare, non senza un velo di amara ironia, come l’Italia sia il solo Paese in cui oggi si dibatta sull’utilità di uno strumento che ha dimostrato in passato essere la causa dell’impoverimento della classe lavoratrice, e delle politiche recessive che hanno ridotto a livelli minimali le politiche di welfare pubblico, invece oggi più che mai indispensabili.

La riunione si è conclusa con l’intervento di Federico Antonelli della Filcams nazionale. Oltre alla ripresa dei diversi contributi di compagne e compagni intervenuti, il punto su cui si è più concentrato è sull’importanza della figura del delegato nella vita attuale del movimento sindacale, e dell’attenzione che l’organizzazione deve riservargli. Figura del delegato su cui si devono incentrare gli investimenti del presente e del futuro, in quell’opera di rinnovamento dell’organizzazione che è condizione indispensabile per la sua vita e il suo sviluppo.

Anche nella nostra area è indispensabile che una classe dirigente nuova impari ad assumersi il ruolo di direzione a lei assegnata, convinta che dall’esempio, e con il costante sostegno e scambio d’idee con chi ci sta consegnando questa responsabilità, sarà in grado di mantenere forte e viva la storia della sinistra sindacale in Cgil.

 

La riunione è terminata con un abbraccio fra tutte e tutti che, seppur fatto soltanto attraverso il filtro della videoconferenza, è servito a confermare l’importanza del nostro collettivo: un contenitore di idee ed energie che si sente parte integrante della Cgil di questa epoca complessa.

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