Catania: partecipata e appassionata assemblea di Lavoro Società - di Valentina Ruffino

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Si è svolta a Catania il 7 aprile la prima assemblea dell’aggregazione programmatica di Lavoro Società. I lavoratori e le lavoratrici hanno preso parte all’iniziativa con interventi appassionati e ricchi di spunti di riflessione, per la costruzione di una società del lavoro più equa e più dignitosa.

Claudio Longo, dirigente della Cgil di Catania, ha presieduto e moderato il dibattito presentando all’assemblea l’aggregazione programmatica di Lavoro Società e i motivi che hanno spinto molti compagni e compagne del territorio ad aderirvi.

Valentina Ruffino, lavoratrice del gruppo Coop Radenza, ha svolto l’intervento introduttivo. Ha parlato di grande distribuzione a Catania, denunciando la diffusione senza regole di centri commerciali e ipermercati, talvolta l’uno accanto all’altro, che non hanno fatto altro che impoverire i lavoratori e le lavoratrici impiegati. Catania, infatti, detiene il primato in Europa per numero di centri commerciali in rapporto alla densità di popolazione. “La nostra società potrebbe essere paragonata a un grande oceano pieno di squali intenti a divorare più pesci possibili, quando i pesci finiscono gli squali iniziano ad attaccarsi l’un l’altro tingendo l’oceano di rosso”. Metaforicamente - aggiunge Valentina - il sangue che macchia l’oceano è quello di centinaia di lavoratori e lavoratrici del settore, che negli anni sono stati travolti da procedure di licenziamento e cassa integrazione.

Dalla Fiom arriva l’intervento emozionato di Carmen Mangiagli, lavoratrice St Microelettronics e della segreteria Fiom di Catania, che ha raccontato i limiti e le sfide posti dall’industria 4.0. “La digitalizzazione del lavoro ci condurrà ad una maggiore flessibilità, a un lavoro precario e dequalificato, sempre più invisibile e sfruttato. A noi sindacato spetta l’arduo compito di colmare le disuguaglianze attraverso interventi più incisivi, più coraggiosi”.

Dal direttivo della Fiom arriva anche la voce di Paolo Modica, anche lui della St Microelettronics, che denuncia le condizioni pietose in cui versa la zona industriale di Catania: la fatiscenza dei sistemi idrici, elettrici e stradali della zona ha condotto, nel tempo, le aziende a disinvestire da Catania, lasciando in mezzo alla strada centinaia di lavoratori e lavoratrici, come parte dei dipendenti della Pfizer, che oggi rischiano di rimanere senza un lavoro.

Valeria Castorina, insegnante precaria, ha raccontato la sua esperienza lavorativa paragonandola ad un album di figurine in cui ognuna rappresenta un tipo di contratto precario; lei lavora da quando ha diciott’anni, ha riempito il suo album di figurine e aspetta ancora di realizzare il sogno di un lavoro stabile che le dia sicurezza e premi tutti i sacrifici a cui, come madre lavoratrice, ha dovuto far fronte. L’augurio di Valeria è quello di “un sindacato più radicale possibile, in grado di affrontare i problemi alla radice”.

Da Turi Siracusa e Giusi Milazzo, militanti storici della Cgil a Catania, arrivano due interventi volti a rintracciare i limiti del nostro sindacato nel rapporto con i lavoratori e le lavoratrici, ma anche nelle dinamiche interne all’organizzazione che, talvolta, a Catania hanno premiato l’acquiescenza nei confronti del gruppo dirigente e non il merito e la preparazione. Da Turi e Giusi arriva l’auspicio di poter tornare ad essere il “sindacato di strada”, per tentare di rintracciare tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici che, a volte, pensano a noi come “rinchiusi negli uffici, attaccati alle nostre poltrone”.

Anche gli edili, con la voce di Concetto Russo, dirigente della Fillea di Catania, auspicano per la Cgil del territorio un cambio di rotta che promuova l’inclusione e il coinvolgimento dei delegati attraverso percorsi di formazione che li mettano nelle condizioni di rispondere ai cambiamenti repentini del mercato del lavoro.

Lo stesso augurio arriva dal compagno Tuccio Cutugno, punto di riferimento per molti anni della Fiom e di tutta la Cgil catanese, che oggi da pensionato dello Spi ci ricorda quanto sia importante all’interno della nostra Cgil l’ascolto di tutte le opinioni, anche di quelle che divergono dalle più comuni, al fine di costruire un percorso di inclusione e di coinvolgimento attivo alla vita del sindacato da parte dei lavoratori e delle lavoratrici.

I saluti di Giuseppe D’Aquila, della segreteria provinciale Cgil, e di Francesco Lucchesi, della segreteria regionale Cgil, non sono stati affatto formali e hanno interloquito con le posizioni delle compagne e dei compagni intervenuti.

Leopoldo Tartaglia e Federico Antonelli, referenti nazionali di Lavoro Società, hanno impreziosito il dibattito parlando invece del tema più importante in questo momento storico, ovvero del conflitto in Ucraina a cui possiamo far fronte, come Paese e come organizzazione, promuovendo l’unico percorso utile per le nostre società: la strada della pace, che può essere costruita solo riponendo le armi che seminano terrore, morte e distruzione, soprattutto tra i civili che da questa guerra non trarranno altro che dolore per la perdita di migliaia di vite.

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