Questione energia: quando la speculazione finanziaria decide le tariffe - di Luca D’Onofrio

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Sono ormai molti mesi che lavoratori e pensionati stanno sopportando una spesa per l’energia domestica che sta mettendo a dura prova i bilanci familiari. Il costo dell’energia naturalmente traina l’aumento generalizzato dei prezzi di molti beni di largo consumo, determinando una vera e propria batosta sulle famiglie italiane, tra l’altro in assenza di indicizzazione reale di stipendi e pensioni.

Se fino a poco tempo fa la scelta del venditore di energia elettrica o gas era per le famiglie un’attività quasi naturale perché alla fine “uno vale l’altro”, le recenti impennate del costo dell’energia ci hanno posto dubbi non semplici da risolvere.

È nel 2017 che inizia il lungo percorso verso il compimento del “libero mercato” dell’energia, dove chiunque può scegliere sulla piazza il venditore che offre maggiori garanzie di qualità e ovviamente anche di prezzo. Ma se le leggi del commercio ci dicono che il mercato è quel luogo dove si incontrano chi produce beni o servizi e li offre a chi ne ha bisogno, determinando un prezzo che soddisfi le rispettive esigenze, cosa succede se in quel mercato interviene un terzo che “non produce beni o servizi” ma scommette sulle trattative tra chi vende e chi compra, influenzando il prezzo finale?

Questi dubbi sono stati oggetto di discussione nel dibattito organizzato da Federconsumatori Toscana e Cgil regionale lo scorso 16 marzo. Iniziativa che ha visto la partecipazione di relatori qualificati: rappresentanti di Arera (Autorità di regolazione nel settore energetico), Alessandro Volpi del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, Daniela Palma ricercatrice dell’Enea e l’intervento conclusivo del presidente nazionale di Federconsumatori, Michele Carrus. Dibattito introdotto da Maurizio Brotini, segretario della Cgil Toscana.

La discussione, oltre a ripercorrere gli scenari regolatori previsti a tutela dei consumatori finali, ha avuto l’ambizione di volare alto, cercando di rendere comprensibili scenari non semplici da decifrare. Ne è venuta fuori un’iniziativa che almeno in Toscana, ma crediamo anche a livello nazionale, sia stata la prima a svelare i veri misteri della determinazione dei prezzi, principalmente del gas.

Che nel principale mercato del gas (quello olandese) si trovino fondi speculativi capaci di influenzarne il prezzo, qualcuno dovrebbe spiegarlo. Noi ci abbiamo provato anche elaborando proposte: spinta alla produzione di energia da fonti rinnovabili, sviluppo delle comunità energetiche, maggiore ruolo pubblico nelle strategie energetiche, una maggiore attenzione alle fasce deboli della società, ma anche ridefinizione delle regole del gioco ove ad avere un ruolo possano essere i cittadini e le organizzazioni sociali che li rappresentano. Siamo consapevoli dell’arduo compito che ci aspetta, ma al contempo questo ci entusiasma.

 

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