Pubblica amministrazione: universale, pubblica e di qualità. Vota le liste Fp Cgil - di Alessandra Ghirotti

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Nei giorni 5-6-7 aprile le lavoratrici ed i lavoratori delle Pubbliche amministrazioni voteranno per eleggere i propri rappresentati sindacali in tutta Italia. Aver ottenuto il voto a quattro anni di distanza dall’ultima elezione e con una pandemia in corso è stato per la Fp Cgil un risultato considerevole, che dimostra il ruolo centrale del sindacato nel settore pubblico. Infatti non è stato scontato riuscire ad ottenere il rinnovo delle Rsu.

L’elezione della Rsu in tutti i luoghi di lavoro è una grande prova di democrazia che coinvolgerà circa tre milioni di lavoratori in Italia e circa 7.100 (tra Funzioni Centrali/Stato, Enti Locali e Sanità) a Como e Provincia per la sola Funzione Pubblica.

In questa fase storica di grande crisi e incertezza a livello mondiale, riaffermare il valore della democrazia anche nei posti di lavoro rappresenta per la Cgil un elemento rilevante e da salvaguardare; infatti molte sigle sindacali avrebbero ben volentieri spostato il voto tra un anno. Quello che è accaduto in questi due anni e quello che sta accadendo ora, poco lontano dalle nostre teste, non può e non deve fermare la democrazia nei posti di lavoro.

Le persone che si sono candidate nelle liste della Fp dimostrano di credere all’importanza di essere parte attiva nel proprio lavoro rappresentando le istanze dei propri colleghi. Chi si candida oggi chiede fiducia ai propri colleghi perché vuole dare valore al lavoro pubblico, contrattando con le amministrazioni diritti, tutele e servizi di qualità.

Il ruolo del pubblico mai come in questo periodo è indispensabile e soprattutto strategico. La necessità di progettare e programmare politiche capaci di gestire i fondi del Pnrr, la capacità di garantire servizi pubblici accessibili e soprattutto universali, è garantita ogni giorno dal personale del settore pubblico. Questa universalità e garanzia di servizio pubblico va costantemente difesa, grazie al lavoro delle Rsu e del sindacato. Riconoscere quindi la rappresentanza di queste lavoratrici e lavoratori è un elemento che permette di rivendicarne la centralità e l’importanza.

Le Rsu che verranno elette avranno un compito difficile e complesso, dovranno impegnarsi per continuare a costruire servizi pubblici universali, che abbiano sufficienti risorse sotto il profilo economico e delle persone impiegate. Dovranno difendere il patrimonio pubblico dalle privatizzazioni e contro le esternalizzazioni che sono ormai all’ordine del giorno. Dovranno rivendicare nuove assunzioni, che coprano le carenze strutturali che si sono verificate a causa del “blocco brunettiano” del turn over. Dovranno garantire anche i nuovi servizi pubblici a partire dalla sanità fino ad arrivare agli enti locali. Dovranno gestire le risorse stanziate dal rinnovo dei contratti collettivi nazionali, oggi ancora in fase di discussione.

Questo lavoro imponente sarà svolto in stretta collaborazione e connessione con la Cgil, che dovrà essere unita e compatta nella giusta rivendicazione di servizi universali e accessibili.

Oggi non possiamo permetterci di arretrare rispetto alla gestione diretta dei servizi pubblici, anche rivendicando, come già fatto, un piano straordinario di assunzioni e limitando la riduzione degli spazi pubblici. Questo ruolo di salvaguardia del pubblico ha un valore duplice: per lavoratrici e lavoratori, riducendo dumping e la diffusione di contratti meno tutelanti, e permette di avere servizi di qualità gestiti direttamente dal pubblico, senza logiche di profitto.

Quindi il ruolo della Cgil sarà centrale nel sostenere l’importanza del servizio pubblico, anche ad esempio riducendo gli spazi dedicati alle diverse forme di sanità integrativa e di welfare sostitutivo. Per sostenere davvero il servizio pubblico servono infatti risorse troppo spesso sottratte alle casse pubbliche (anche in maniera indiretta) e dirottate sui settori privati. Il lavoro da fare sarà molto, ma forte sarà in noi la consapevolezza che salvaguardare i lavoratori e le lavoratrici pubbliche in modo democratico permette di salvaguardare i servizi pubblici davvero universali.

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