Rsu: nei settori della conoscenza la Flc Cgil è il primo sindacato - di Raffaele Miglietta e Gabriele Giannini

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Per Scuola, Università, Ricerca e Accademie un importante avanzamento della rappresentatività di Flc Cgil.

Il risultato non è ancora del tutto definitivo ma ormai il quadro appare sufficientemente chiaro: la Flc Cgil è il primo sindacato nel comparto Istruzione e Ricerca con oltre il 27% dei consensi. Un primato che si conferma anche in ogni singolo settore, e con percentuali ancora più forti: nelle Università con il 33%, negli Enti di Ricerca con il 36% e nelle Accademie con oltre il 28%.

È questo l’esito delle elezioni Rsu svolte gli scorsi 5, 6 e 7 aprile in oltre 8mila istituzioni scolastiche e nelle altre sedi della conoscenza, circa 400 luoghi di lavoro, coinvolgendo più di un milione di lavoratori e lavoratrici. È un esito importante perché non solo la Flc Cgil conferma il primato nel comparto Istruzione e Ricerca, ma cresce anche percentualmente e nei voti rispetto alla precedente tornata del 2018.

Dopo la Flc Cgil, a distanza di alcuni punti segue la Cisl, che conferma sostanzialmente il voto conseguito la volta precedente, e terza si piazza la Uil che migliora lievemente il proprio precedente risultato. Complessivamente quindi i sindacati confederali raggiungono un consenso attorno al 70%. Arretrano invece tutti i sindacati autonomi - Snals, Gilda e Anief- mentre raggiungono percentuali minimali i sindacati di base come Cobas o Usb.

L’esito finale di questa tornata elettorale è di massimo rilievo, perché le operazioni di voto si sono svolte in un clima molto difficile sul piano politico e sindacale, condizionato da questioni critiche come la pandemia, il mancato rinnovo contrattuale, da ultimo la guerra in Ucraina, tutti temi su cui la Flc Cgil si è molto impegnata ed esposta, spesso in solitario.

Sappiamo come nella mobilitazione di dicembre scorso contro l’inadeguatezza della legge di bilancio 2022, e il mancato stanziamento di risorse aggiuntive per il rinnovo contrattuale, sia venuta meno l’unità del fronte confederale (si è sottratta la Cisl) sul pezzo Scuola, ma anche negli altri settori, certamente anche a causa delle difficoltà registrate a livello confederale, le cose non sono andate meglio. Così come più di recente il nostro sindacato si è trovato spesso da solo a sostenere le ragioni della pace contro la logica della guerra e l’aumento delle spese militari.

Inoltre va tenuto presente il fatto che, a causa della pandemia, il rinnovo delle Rsu è avvenuto con un anno di ritardo rispetto alla scadenza naturale, stante l’impossibilità - per ragioni di sicurezza sanitaria - di svolgere le operazioni elettorali in presenza. Ma gli effetti di due anni di emergenza sanitaria - dalle condizioni di sicurezza, al distanziamento, al lavoro a distanza, lo smart-working - hanno lasciato profondi strascichi sul personale scolastico e della conoscenza, creando non pochi problemi sul terreno del recupero pieno della partecipazione e della motivazione all’impegno sindacale. Non a caso la percentuale dei votanti (oltre il 70% degli aventi diritto), seppur ragguardevole rispetto ad altre scadenze elettorali politiche o amministrative, è in diminuzione rispetto alla precedente tornata Rsu, che aveva visto una partecipazione al voto superiore al 75% (anche se il numero assoluto dei votanti è comunque aumentato a seguito dell’incremento della platea degli aventi diritto). Un ulteriore elemento di difficoltà c’è stato nei settori diversi dalla scuola, dove la presenza importante di personale in smart-working, e quindi lontano dai luoghi di lavoro, ha ulteriormente sfavorito la partecipazione.

In questo contesto la Flc Cgil, che si è trovata spesso a correre da sola contro tutti, ha comunque rafforzato la propria rappresentanza nelle scuole, nelle università e negli enti di ricerca. È evidente che l’impegno e la coerenza dell’azione sindacale della Flc Cgil sui diversi temi, che vanno dalla tutela individuale e collettiva, alla democrazia e alla pace, sono state riconosciuti e apprezzati dalla categoria.

Nei prossimi giorni, di fronte ai dati definitivi, ci sarà modo di analizzare più nel dettaglio il voto per come si è espresso nei diversi territori. Per ora c’è la consapevolezza che la Flc Cgil continuerà a rappresentare nelle scuole e nei settori della conoscenza a livello nazionale il principale baluardo a tutela dei diritti del personale, e a costituire una importante risorsa per l’intera Cgil.

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