Un libro per ricordare Lucia Cassina - di Matteo Mandressi

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“Lucia Cassina, la donna, la sindacalista, l’amica”, questo il titolo del libro scritto da Fiorella Merlini per i tipi della Nodo Libri nella collana “Vite militanti”. Lucia è stata una dirigente sindacale della Cgil di Como, venuta prematuramente a mancare il 28 febbraio del 2016. È stata segretaria generale della Funzione pubblica comasca e, di seguito, componente della segreteria della Camera del Lavoro fino alla scomparsa. Da sempre militante di spicco della sinistra sindacale, ha ricoperto il ruolo di coordinatrice dell’area di Lavoro e Società a Como.

L’idea di produrre una pubblicazione che consegnasse alla memoria collettiva il lascito politico di Lucia è nata nell’estate del 2019, ed ha trovato in Fiorella Merlini, amica e compagna di segreteria di Cassina, l’autrice naturale. Il libro sfugge alle categorie solite e mal si presta ad essere identificato nelle caratteristiche della biografia. E’ piuttosto un’esperienza “sentimentale”, intrisa di passione e militanza politica. Fiorella Merlini ha scritto di una donna, di una sindacalista, di un’amica. E l’ha fatto condividendone personalmente tutti gli aspetti. Il racconto si snoda attraverso la voce e le testimonianze dei figli e delle sorelle in prima battuta. Entrano poi in scena le amiche, le compagne e i compagni del sindacato, gli esponenti dell’associazionismo e della politica comasca.

L’impegno politico è il filo rosso che connota la vita di Lucia dalla giovinezza fino alle ultime esperienze. Il libro lo indaga alternando le interviste alla narrazione. E lo fa con una scelta insolita, ardita ma vincente: il susseguirsi dei congressi della Cgil. Un registro che risulta opportuno ed addirittura appassionante. L’autrice riesce a compiere così un’operazione unica nel suo genere: raccontare la storia di una categoria sindacale, la Federazione dei lavoratori della Funzione pubblica di Como, attraverso il percorso di vita di Lucia. In esso troviamo mille spunti nei quali lettrici e lettori potranno riviversi da protagonisti. I congressi dell’area, prima in minoranza e poi nella maggioranza congressuale. Le innumerevoli battaglie per rivendicare la centralità del lavoro pubblico. Le grandi intuizioni di Lucia, che hanno segnato a Como due decenni di politica cittadina.

Il libro non si limita ad una ricognizione, ampia e dettagliata, delle molte facce dell’impegno politico di Lucia. Lo si intuisce e lo si comprende fin dalle prime pagine. Lucia è prima di ogni cosa donna, non a caso in primo piano nel titolo. Ed è donna e per vocazione naturale insegnante. Questo è un altro tratto molto presente nel libro, nelle parole di chi l’ha conosciuta come in alcuni ricordi dei figli e delle sorelle. L’impegno femminista ha segnato alcuni passaggi indimenticabili, come la costruzione dell’assemblea permanente delle donne nell’ambito della Funzione pubblica di Como, e il riscatto del lavoro femminile all’interno della municipalità cittadina. Di pari passo è cresciuta la dimensione pedagogica di Lucia, che del suo femminismo si è sempre nutrita ed alimentata.

A proposito di insegnamenti, non si può ignorare la sconcertante bellezza del ricordo del figlio Francesco, riportato per intero nella quarta di copertina: “Quando ero piccolo giocavo a nascondino con mia mamma, chiudevo gli occhi e mi nascondevo dietro un dito. E Lucia mi diceva che era bellissimo quello che facevo perché era molto fantasioso, ma non è che se chiudi gli occhi e stai nascosto dietro un dito ti sei nascosto da qualsiasi cosa, e lei intendeva che se magari facevi un disastro comunque te ne dovevi prendere le responsabilità. Quindi questo era già un insegnamento che mi facevi fin da piccolo”.

Il 7 marzo scorso, presso la Camera del Lavoro di Como, è avvenuta la prima presentazione del libro. Purtroppo i rigori della pandemia non hanno permesso di dare all’evento la giusta cornice di pubblico in presenza, ma i riscontri sono stati comunque ottimi. L’occasione si è rivelata utile per condividere un primo assunto: il libro costituirà un importante punto di partenza, una sorta di partogenesi che produrrà nuove iniziative.

In chi ha conosciuto Lucia è forte l’esigenza di sedimentare il ricordo e la memoria in qualcosa che possa essere trasmesso e tramandato, in continuo movimento, come l’energia creatrice di Lucia imponeva. A tutti l’augurio di trovare nel libro l’alterità di un’esperienza politica e di vita che merita di essere raccontata.

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