Pensionati di nuovo in piazza - di Michele Lomonaco

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Il 16 novembre manifestazione unitaria dei pensionati a Roma. Per il rispetto dei diritti e una legge di civiltà sulla non autosufficienza.  

Ipensionati hanno grande pazienza, sono molto saggi, sanno bene quali sono le priorità e non si contrappongono ai lavoratori e ai giovani. Ma non sono fessi né tanto meno remissivi: quindi il 16 novembre scenderanno in piazza a Roma, per rivendicare un percorso di confronto certo ed esigibile su tutto quanto contenuto nella loro piattaforma. Naturalmente in piena assonanza con le confederazioni e, per quanto ci riguarda come Spi Cgil, con l’appoggio pieno del segretario generale Cgil, Maurizio Landini.

Non vogliamo tutto e subito, anche perché ben consci delle difficoltà gravi dell’economia del nostro paese e della crisi generale, ma vogliamo certezze rispetto alla soddisfazione dei punti che rivendichiamo. Tra l’altro la richiesta più forte che poniamo sul tavolo non è e non deve essere patrimonio esclusivo degli anziani: una legge organica sulla non autosufficienza è una battaglia di grande civiltà che riguarda l’intera società.

Garantire a tutti coloro i quali hanno perso o stanno progressivamente perdendo la propria autonomia di vita deve essere imperativo assoluto, specialmente in una società dove l’invecchiamento raggiunge fasce di popolazione sempre più vicine al 25-30% dei residenti. E questo dovrebbe essere un segnale positivo che testimonia della buona qualità della vita nel nostro paese. Ma così di certo non si può dire o pensare da parte delle centinaia di migliaia di “non autosufficienti” i quali o vivono in maniera molto precaria, o la cui sopravvivenza è legata ai grandissimi sacrifici che le famiglie sopportano.

Grande carenza dell’assistenza a domicilio - che se attuata come si deve allevia il peso per i familiari e ritarda il peggioramento delle condizioni di vita - inadeguatezza e disorganizzazione di servizi sociali e sanitari e nell’uso delle risorse, scelta obbligata ma a carissimo prezzo (in tutti i sensi) quella del ricorso alle badanti o al ricovero in Rsa.

Ci vogliono più fondi (oggi poco più di 500 milioni per il Fondo non autosufficienza) e ci vuole una regolamentazione legislativa che può alleviare il disagio ai circa tre milioni di non autosufficienti. Prima della manifestazione i tre sindacati dei pensionati unitariamente raccolgono firme di adesione al percorso di richiesta legislativa in tutte le piazze e in tutte le leghe territoriali.

A questo punto, centrale e dirimente si aggiungono però anche le altre richieste della piattaforma unitaria. Sul fisco va bene l’intervento previsto di aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente, ma anche per i pensionati deve essere previsto, a seguire, pari trattamento. Basta condoni e abbandono definitivo della flat tax. La lotta all’evasione deve essere radicale e riguardare tutte le fasce di “furbizia colpevole”. Siamo totalmente favorevoli ad una tassa sui grandi patrimoni (oltre un milione di euro), perché per risanare il paese è giusto che i soldi si prendano li dove ci sono. Sulla rivalutazione delle pensioni, è ben poca cosa l’ottenimento della copertura da 97% al 100% delle pensioni fino a 2.000 euro. Vogliamo, per il prossimo futuro, il ripristino di un meccanismo di rivalutazione che riguardi tutte le pensioni, anche se con coperture inversamente proporzionali.

Per quanto riguarda la 14a, deve essere allargata la platea dei fruitori. A conferma che non siamo in contrapposizione con gli attuali giovani/precari, chiediamo la pensione di garanzia per chi è nel sistema contributivo, cioè una copertura pensionistica futura degna di questo nome, sanando con la contribuzione figurativa i periodi di discontinuità e lavoro povero. Idem per i percorsi contributivi saltuari delle donne.

Sulla sanità valutiamo positivamente l’aumento del finanziamento al Servizio sanitario nazionale e la prevista abolizione del super-ticket, ma moltissimo c’è ancora da fare sulla medicina territoriale, sulle liste d’attesa, sulla cronicità, e sul rendere omogenea la qualità del servizio per l’intero paese, contro ogni ipotesi di autonomia differenziata. Quindi grande determinazione da parte dei pensionati, grande attenzione ai tavoli aperti sulle questioni ancora irrisolte, e necessità di generalizzare una grande richiesta di civiltà costituita dalla legge sulla non autosufficienza.

 

Il prossimo 16 novembre realizzeremo un grandissimo sforzo di partecipazione, e una grande testimonianza di vitalità da parte di chi invecchia ma non rincoglionisce.

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