Venticinque nuovi delegati sociali per la Cgil Milano - di Ivan Lembo

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Si è concluso lo scorso 7 marzo, con la consegna degli attestati di partecipazione da parte del segretario generale, l’edizione 2022 del corso di formazione per delegati sociali. Il delegato sociale rappresenta l’investimento realizzato dalla Cgil milanese per rafforzare il raccordo tra i luoghi di lavoro, i lavoratori e le lavoratrici e i servizi sul territorio, e nell’ideazione di nuove forme di rappresentanza legate alla contrattazione sociale.

Si tratta di un percorso volto a formare delegati che siano in grado di porsi come facilitatori per i processi di espressione del disagio, e come tessitori di relazioni tra l’ambiente lavorativo e i servizi del territorio, nell’ottica di un intervento che non assuma caratteristiche sostitutive ma di supporto agli interventi istituzionali, restituendo anche all’impresa la funzione di agente responsabile e attivo nella costruzione del tessuto sociale.

In altri termini, il ruolo di questo delegato si esprime nella capacità di sviluppare relazioni, pratiche sindacali ed esperienze contrattuali che consentano l’attivazione di tutte le risorse disponibili nel luogo di lavoro e nel territorio, al fine di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori. Una figura sindacale che affronta temi come la disabilità, la salute mentale, le dipendenze, il mobbing, le discriminazioni, le condizioni di salute, la povertà, il carcere e tutte quelle situazioni che possono portare i lavoratori a vivere una condizione di fragilità.

L’edizione 2022 del corso si è sviluppata attraverso undici giornate di formazione e ha visto la partecipazione di 25 delegati, che sono stati suddivisi in due gruppi. Il primo modulo del corso si è posto l’obiettivo, in primo luogo, di fornire ai delegati le competenze comunicative e relazionali necessarie alla individuazione e gestione delle forme di disagio e sofferenza che si manifestano nel luogo di lavoro, e all’impostazione di una corretta relazione d’aiuto con i soggetti in difficoltà. In secondo luogo, quello di offrire una chiave di lettura utile a riconoscere i bisogni espressi e latenti e le eventuali situazioni di effettivo o potenziale disagio, anche al fine di predisporre adeguati percorsi di prevenzione.

Nel secondo modulo i delegati hanno conosciuto alcune delle aree di intervento tipiche dell’azione del delegato sociale: la tutela delle persone disabili, a partire dalle conoscenze normative rispetto all’invalidità e alla legge 68 sul collocamento mirato; le varie forme di dipendenza, come quella da alcol, da sostanze e dal gioco d’azzardo; la salute mentale e l’idea di una salute che non deve essere solo assenza di malattia, ma benessere bio, psico, sociale; il mobbing, le vessazioni e le discriminazioni nel luogo di lavoro; le nuove forme di povertà e di vulnerabilità economica e sociale, che sempre più riguardano anche chi ha un lavoro.

Nell’affrontare queste tematiche i delegati hanno visitato i diversi servizi territoriali, dai centri di salute mentale ai servizi per le dipendenze, hanno conosciuto le diverse esperienze del mondo dell’associazionismo e del privato sociale, sviluppando competenze per tessere relazioni con il territorio e accompagnare il lavoratore in difficoltà verso gli interventi più appropriati.

Il terzo modulo ha avuto l’obiettivo di fornire ai delegati gli strumenti per passare da una dimensione individuale della presa in carico delle situazioni di disagio ad una collettiva, attraverso la costruzione di pratiche di contrattazione sociale nel territorio e nei luoghi di lavoro.

In particolare, per quanto riguarda la contrattazione sociale nel territorio, il corso si è concentrato sulla costruzione della mappa e delle reti territoriali (punti di riferimento, servizi, interlocutori necessari al lavoro del delegato sociale fuori dall’azienda), e sulla conoscenza degli strumenti mediante i quali il sindacato può tutelare e rappresentare i cittadini in condizione di fragilità fuori dai luoghi di lavoro. Per quel che concerne la contrattazione sociale nei luoghi di luogo si è messo al centro la costruzione della mappa dei bisogni nei luoghi di lavoro, la condivisione delle buone pratiche e la definizione di linee guida.

 

I 25 nuovi delegati si aggiungono agli altri 150 già presenti e formati nelle passate edizioni del corso, diffondendo ulteriormente la presenza di una figura ritenuta fondamentale dalla Cgil milanese, per affrontare vecchi e nuovi bisogni e allargare la rappresenta sociale dei lavoratori. Un percorso, quello dei delegati sociali, pensato come continuo e dinamico e che, dopo un periodo iniziale di apprendimento, è fatto di seminari, incontri, momenti continui di confronto sull’agire quotidiano.

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