“L’ambiente siamo noi”. La Festa nazionale di LiberEtà a Senigallia - Aurora Ferraro

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“El pueblo unido jamás será vencido”. Si potrebbe dire che la canzone degli Inti Illimani ha fatto da colonna sonora alla 26esima Festa nazionale di Liberetà, il mensile dello Spi Cgil, svolta a Senigallia dal 13 al 15 settembre scorsi. Insieme agli Inti Illimani Historico l’hanno cantata a squarciagola i segretari nazionali dello Spi, con tanto di pugno sinistro alzato, al termine del concerto dello storico gruppo cileno il 14 settembre. E di nuovo, questa volta accompagnati anche dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini, al termine della manifestazione nazionale in piazza del Duca, a conclusione delle Festa, bagnata da una insistente pioggia estiva. La necessità della memoria e della resistenza da parte dei pensionati Cgil a 50 anni dal tragico golpe fascista di Pinochet, sostenuto dalla Cia.

Dal palco di Senigallia, Maurizio Landini e Ivan Pedretti hanno chiuso la Festa di Liberetà rilanciando la mobilitazione. A partire da una dura critica alle politiche del governo che, attacca Pedretti, “non trovando risorse, prova ancora a toccare le rivalutazioni delle pensioni”. Non le pensioni dei ricchi, ricorda, ma quelle di “operai, impiegati, lavoratori e lavoratrici che hanno versato contributi per tutta la vita”. Se lo faranno, “scenderemo in piazza anche noi con la nostra categoria”.

Il 7 ottobre è stato uno dei temi centrali dei due interventi. Un appuntamento fondamentale, ha ricordato Landini, per difendere quei valori di una “Costituzione fondata sul lavoro e che invece pare fondata sulla precarietà”. La lotta alla precarietà “non riguarda solo i giovani, ma tutti”. Per questo alla manifestazione del 7 ottobre bisogna partecipare in massa. La posta in gioco è tale, ha concluso Landini, che la mobilitazione per cambiare le politiche del governo andrà avanti in tutte le forme possibili, anche con lo sciopero generale.

La Festa nazionale dello Spi è stata significativa perché, per la prima volta, un sindacato ha messo al centro il tema ambientale: “L’ambiente siamo noi” ne è stato il tema, concretizzato in due importanti dibattiti. E Senigallia è stata scelta come sede proprio ad un anno dall’alluvione che l’ha devastata, in conseguenza ai cambiamenti climatici e al disprezzo dell’attività umana per l’ambiente e il territorio.

Su “Crisi del clima e riflessi sull’acqua” si è incentrata la conversazione tra Annalisa Corrado, ingegnera ecologista della segreteria del Pd, e Ivan Pedretti, moderata da Neri Marcorè, nel pomeriggio del 13 settembre. Di “Come salvare il pianeta cambiando sistema” si è parlato in una tavola rotonda moderata da Giuseppe Mennella, direttore di Liberetà, il 14 settembre. Per Paola Mercogliano, del Centro Euromediterraneo per i cambiamenti climatici, “dobbiamo essere consapevoli che il cambiamento climatico impatta su tutte le sfere umane, non solo la salute e l’ambiente ma anche l’economia e il tenore di vita di milioni di persone”. E per Fabio Ciconte, che dirige Terra, fondazione specializzata nello studio dell’impatto dei sistemi produttivi agricoli e degli allevamenti, “se il sindacato inizia a impegnarsi a favore della sostenibilità ambientale significa che abbiamo fatto passi in avanti. La domanda vera da porsi è come salvare il genere umano dalla rincorsa verso un suicidio collettivo. Perché il pianeta senza la specie umana continuerebbe a esistere”.

Per Monica Di Sisto, vicepresidente dell’ong Fairwatch, sistemi alternativi di produzione esistono, purché esista la volontà politica. Di Sisto porta, tra l’altro, l’esempio della cooperativa di agricoltura biologica Girolomoni. Ma bisogna cambiare le regole della politica e del commercio globali, e fondamentale è l’alleanza tra ambientalisti e sindacati.

Per Ottavia Belli, giovanissima fondatrice di Sfusitalia, associazione che promuove esercizi commerciali che vendono articoli sfusi e senza imballaggio, “dobbiamo cambiare le lenti con cui guardiamo i nostri consumi. Il problema è l’uso sconsiderato del monouso”.

Nel tirare le fila della discussione, Ivan Pedretti esprime una nota di ottimismo: “Penso che un sistema produttivo alternativo sia possibile”. “Ad esempio, nella sede storica dello Spi Cgil, installeremo un impianto fotovoltaico per diventare autonomi dal punto di vista energetico e invitiamo tutte le nostre sedi locali a fare lo stesso, per mostrare che è possibile percorrere una strada alternativa”. “La questione ambientale è una nuova lotta di classe”, conclude Pedretti.

Uno dei momenti clou della Festa è stata l’assegnazione del Premio letterario LiberEtà e del Premio Guido Rossa. La venticinquesima edizione del premio letterario è stata vinta da Franca Acquarone con il libro “Quello che non sai più dire”, romanzo autobiografico, scritto dopo la morte della madre malata di Alzheimer. Il vincitore della quarta edizione del Premio Guido Rossa è Peppe Lomonaco con “Il nostro giorno”, vivo spaccato di una società italiana in radicale trasformazione, quella delle massicce migrazioni dal Meridione contadino al Nord industriale negli anni ‘60 del Novecento.

 

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