Corviale: vertenzialità territoriale e rigenerazione urbana e sociale - di Salvatore Costa

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Il Corviale è un complesso di edilizia residenziale popolare nel quadrante sud-ovest della Capitale, Municipio 11, risalente agli anni settanta. Il corpo principale è lungo 958 metri (per questo è conosciuto come “Serpentone”), 200 metri di spessore e 30 metri di altezza, composto da 1208 appartamenti su nove piani, con il quarto piano concepito originariamente per negozi, servizi, laboratori culturali, spazi comuni, ecc. Ci vivono circa 3800 persone, la metà di quanti erano all’origine (ma nessuno sa con esattezza quanti siano oggi i residenti).

Come succede nel nostro paese a tanti megaprogetti di edilizia residenziale pubblica, anche a Corviale si è pensato di dare una casa a chi non era in condizioni di pagare un affitto di mercato. Però, di un progetto che prevedeva anche un insieme di servizi per una vita dignitosa delle persone, è stata realizzata la prima parte (abitazioni) e non è stata completata l’opera con i servizi ai cittadini, abbandonando gli spazi a questi destinati, che sono stati successivamente occupati abusivamente per alloggi di fortuna. Conseguenze: degrado e illegalità.

Nonostante le difficoltà, e grazie all’attivismo di tante persone ed associazioni, Corviale negli ultimi dieci anni è un quartiere pulsante di vita e di partecipazione. Ne danno testimonianza le attività culturali ed artistiche del Mitreo e nella biblioteca comunale, le officine artistiche, una piscina comunale, un campo di rugby, il “calcio sociale” per il quale è stato ultimamente realizzato un campo regolamentare.

Sono però tutte attività vissute marginalmente dagli abitanti del Serpentone, il quale rimane un blocco residenziale che non dialoga con la città, dove la mancanza di pulizia degli spazi comuni, l’illuminazione spesso assente nei corridoi da attraversare, gli ascensori che non funzionano e la microcriminalità, rendono la vita difficile non solo a moltissime anziane e anziani, con problemi di salute e di solitudine, ma anche a tutti quelli che non possono permettersi di andare a vivere in altri luoghi. Tuttavia, ricordando un discorso di Pier Paolo Pasolini, “… in mezzo a gravi problemi sociali e di vivibilità, tante persone, tante coscienze, si sono disperatamente difese e sono riuscite a conservare, in quest’isola, l’antica dignità umana”.

Dopo anni di attesa, e sotto la spinta di tante associazioni, a gennaio del 2019 è partito ufficialmente il progetto della Regione Lazio di riqualificazione e rigenerazione del polo urbanistico del Corviale. I progetti internazionali, coordinati da Ater Roma, azienda regionale proprietaria dell’immobile, riguardano due principali interventi complementari: la ristrutturazione del quarto piano (con la trasformazione in 103 nuovi appartamenti e 5 sale condominiali), e la “rigenerazione urbana” con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità all’edificio, la vivibilità e la sicurezza dei percorsi interni e degli spazi comuni, e l’efficientamento energetico.

Anche il Comune di Roma, nel 2022, decide di investire i finanziamenti Pnrr su tre Piani Urbani Integrati (Pui) uno dei quali riguarda Corviale con 58 milioni di euro. Il Pui Corviale consiste nella rigenerazione urbana di due edifici di proprietà comunale ed altri di proprietà dell’Ater, e propone azioni per promuovere iniziative condivise per lo sviluppo locale, forme di coesione e di inclusione economica e sociale, con risposte concrete ai problemi del territorio, rappresentati, prevalentemente, da disagio alloggiativo, fragilità sociale, mancanza di lavoro e scarsa partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche.

Per questo Piano il Comune ha avviato il procedimento di co-programmazione con gli enti del Terzo Settore, e da settembre scorso sono iniziati i lavori di tavoli tematici, i quali dovranno definire i “bisogni emergenti dal territorio”. A questi tavoli sono ammessi anche le associazioni non Ets, compreso il sindacato.

La Lega dello Spi Cgil del territorio, nel corso degli ultimi anni, si è molto impegnata nella costruzione di rapporti con le associazioni territoriali per la definizione e costruzione di piattaforme rivendicative e vertenze territoriali. Con la nostra Festa di Liberetà dell’estate 2022 si è consolidato il nostro rapporto con Corviale.

All’inizio del 2023 abbiamo aperto uno Sportello Sociale al quarto lotto del Serpentone, ospitati nei locali del Comitato Inquilini Corviale. In questo periodo di attività abbiamo acquisito una conoscenza più dettagliata delle condizioni di disagio degli abitanti. Anche per questa nostra presenza all’interno della vita locale partecipiamo ai tavoli di co-programmazione, con la presentazione di proposte di natura sociale, sanitaria e ambientale. Proposte che, in un momento in cui le istituzioni pubbliche decidono di investire ingenti risorse per la rigenerazione urbana e sociale del territorio, assumerebbero una maggiore valenza se supportate dalla preventiva costruzione di una piattaforma programmatica promossa dal sindacato territoriale.

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