Il percorso della Via Maestra - di Federico Antonelli

Con l’incontro del 3 febbraio si rafforza l’alleanza tra Cgil e associazioni democratiche.

Il 3 febbraio scorso a Roma si è svolta l’assemblea con le associazioni de “La via maestra”. L’iniziativa aveva l’obiettivo, come scritto nella circolare di convocazione inviata alle strutture della Cgil, di “dare continuità e allargare sempre di più il nostro lavoro, insieme alle realtà associative con le quali collaboriamo”. Dopo la grande manifestazione dello scorso 7 ottobre, la necessità è di radicare e consolidare il progetto politico di connessione con il mondo associativo democratico, che si riconosce nella piattaforma di quella giornata di lotta, per organizzare nuove iniziative politiche. L’assemblea era stata preannunciata nel corso dell’Assemblea generale della Cgil del 19 gennaio, cosa che rende esplicito l’intreccio esistente tra la vita della nostra organizzazione e il progetto de “La via maestra”.

La giornata è stata gestita in modo da poter approfondire le tematiche all’ordine del giorno dell’agenda politica con un confronto ordinato e organizzato: per far questo la platea delle partecipanti e dei partecipanti è stata suddivisa in tre gruppi di lavoro: welfare e diritti; ambiente, lavoro e giusta transizione; democrazia, riforme istituzionali, informazione.

Le due relazioni introduttive sono state curate da Raffaella Bolini, vicepresidente dell’Arci, e dal nostro segretario generale Maurizio Landini. Dopo il lavoro dei gruppi sono state presentate tre sintesi che rappresentano un primo contributo alla discussione che dovrà proseguire nei prossimi mesi. Obiettivo organizzativo è convocare una nuova assemblea il 2 marzo. Una data concordata, per poter dare a tutte le realtà associative la possibilità di svolgere le proprie discussioni interne che dovrebbero condurre ai passaggi successivi: costituzione dei comitati locali de “La via maestra” a cui dare seguito, entro il mese di aprile, ad una successiva iniziativa la cui forma deve ancora essere oggetto di valutazione e di proposta.

La sintonia sui temi da affrontare è stata grande, fatto sicuramente positivo. Le riforme istituzionali come il premierato e l’autonomia differenziata sono state giudicate da tutti gli interventi pericolose e negative per la tenuta democratica del paese. I temi della sanità, dell’istruzione, del contrasto alla povertà e le politiche abitative sono stati definiti come priorità nella discussione sul sistema di welfare. La dimensione internazionale degli interventi istituzionali e il rapporto tra modello di sviluppo, diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e le politiche di riconversione industriale, sono le questioni principali da affrontare sul tema della sostenibilità e della giusta transizione. Ora bisogna tradurre in iniziative le questioni scelte.

Tra le iniziative possibili da mettere in campo c’è la campagna referendaria. Su questo punto, così come sulla costituzione dei comitati locali, Maurizio Landini ha espresso alcuni concetti trasparenti. Obiettivo della costituzione dei comitati locali è costruire un maggior radicamento del progetto politico nei territori, così da rafforzarne visibilità ed efficacia di azione. Le diverse realtà dovranno quindi definire al proprio interno, nel rispetto del principio di autonomia di ogni associazione, quali possono essere i progetti da sostenere e in quale forma sostenerli. La “via maestra” rappresenta il luogo in cui si dovranno gestire tutte le iniziative, compresa la campagna referendaria. Sul punto, la Cgil ha iniziato a discutere della possibilità di avviare una campagna referendaria nel corso dell’Assemblea generale del 19 gennaio scorso.

L’intreccio tra l’iniziativa politica con le associazioni e la Cgil è quindi stretto sia sul merito delle questioni che si vorranno affrontare, sia sul piano organizzativo. Non dico nulla di scorretto se affermo che per dimensioni, capacità organizzativa, radicamento sociale e strutture fisiche presenti sul territorio il ruolo centrale di ogni iniziativa sarebbe affidato alla nostra organizzazione. E non può sfuggire a nessuno che il programma delle iniziative, nelle sue diverse articolazioni e manifestazioni (compresa l’eventuale campagna referendaria), peserebbe in termini economici e politici soprattutto sulla nostra organizzazione. E' quindi naturale affermare che la discussione che svolgeremo nel corso della prossima Assemblea generale, convocata per il 27 febbraio, sarà decisiva per il futuro del progetto politico e, ritengo, anche per il futuro prossimo della nostra organizzazione.

 

 
©2024 Sinistra Sindacale Cgil. Tutti i diritti riservati. Realizzazione: mirko bozzato

Search