A Verona, per le differenze e l’autodeterminazione - di Massimo Balzarini

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E’ indispensabile che ogni singolo individuo si impegni per difendere il diritto di ognuno a potersi esprimere nelle differenze che creano valore, e che la Cgil continui ad essere in prima fila in questa battaglia. 

Il Congresso mondiale delle famiglie, organizzato a Verona da sigle pro life e anti-lgbtq+ (come Generazione Famiglia, Comitato Difendiamo i nostri figli, ProVita Onlus, CitizenGo), oltre ad associazioni cattoliche integraliste, ortodosse ed evangeliche, metterà in scena la promozione dei valori cristiani, la contrarietà all’aborto, la condanna dell’omosessualità, la battaglia contro la pornografia ed una visione restrittiva dei diritti e del ruolo della donna.

I dettagli sul programma e i nomi dei relatori svelano le posizioni retrograde e oltranziste espresse sui diritti civili e sulla famiglia, nella maggior parte dei casi con frasi esplicite e agghiaccianti. Pena di morte per gli omosessuali, sostiene la parlamentare ugandese Lucy Akello, secondo la quale l’omosessualità andrebbe perseguita con la pena di morte nel caso in cui sia “aggravata”. L’aborto è paragonato a una pratica cannibale secondo Dmitri Smirnov, arciprete della chiesa ortodossa russa, noto per il suo no ai trans negli eserciti. Il presidente della Moldavia, Igor Dodon, ha affermato di non essere “il presidente dei gay, perché loro dovrebbero eleggere un loro presidente”. Anche lui interverrà al Congresso di Verona.

Ancora: Alexey Komov, l’ambasciatore russo del World family congress presso l’Onu, riguardo agli atti di omofobia in crescita in Russia, ha dichiarato: “Trovo ridicolo parlare di omofobia, nel caso vi sarebbe semplice avversione verso certi stili di vita, tipici dei gay”. E poi: “Per educare bene i propri figli e proteggerli da internet e media l’unica soluzione è l’homeschooling, cioè studiare a casa con i propri genitori, per passare ai bambini e ai ragazzi valori sani e cristiani”.

Brian Brown, presidente dell’International organization for the family, ha detto che “l’esercito è per la guerra, non per le erezioni”, frase che si riferisce alla sua opposizione all’ingresso dei transessuali nell’esercito. È contro i matrimoni gay, e ha dichiarato che le “pulsioni omosessuali si possono riparare”. Brown sostiene anche che gli aborti siano la principale causa di femminicidio nel mondo, poiché se le bambine potessero nascere “non verrebbero più uccise”.

Katalin Novak, ministra della famiglia del governo ungherese di estrema destra guidato da Orban, ha varato una legge che esenta dal pagamento dell’imposta sul reddito le donne con almeno quattro figli: “Non vogliamo più migranti, ma più bambini ungheresi e in generale più bambini europei cristiani”, ha spiegato la ministra che interverrà al Congresso.

Queste sono solo alcune delle parole d’ordine di chi prenderà la parola a Verona, e ci sarebbe da domandarsi a quali valori cristiani si riferiscano, e quale versione del Vangelo abbiano letto.

Tra i gruppi sostenitori e attivi nel Congresso mondiale delle famiglie vi è anche l’associazione americana Alliance Defending Freedom che, tra l’altro, ha sostenuto contenziosi a favore della criminalizzazione dei rapporti omosessuali tra adulti consenzienti. Secondo l’associazione americana Public Research Associates, le stesse campagne per la “famiglia naturale” del Congresso mondiale delle famiglie sono usate anche per promuovere leggi che criminalizzano l’aborto e l’omosessualità.

Numerose associazioni, e gruppi della società civile di tutta Italia, hanno detto: “Stiamo lavorando per rendere Verona, proprio in quei giorni, una città transfemminista: una città-comunità che si unisce contro l’odio e per i diritti delle donne, delle persone omosessuali e transessuali, di tutte e di tutti. Costruiamo insieme una città dove le differenze, l’inclusione, l’autodeterminazione e la solidarietà siano valori imprescindibili per una società laica e plurale”.

Al presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato inviato un appello, ad oggi firmato da migliaia di sostenitori, affinché le istituzioni ritirino i patrocini concessi alla manifestazione. E’ indispensabile che ogni singolo individuo, si impegni per difendere il diritto di ognuno a potersi esprimere nelle differenze che creano valore. Ed è indispensabile che la Cgil continui ad essere in prima fila in questa battaglia.

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