Belle ciao! Assemblea nazionale delle donne Cgil - di Claudia Nigro

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Cinque anni fa è iniziato un nuovo viaggio all’interno della Cgil: un percorso tracciato da tante donne che hanno deciso di mettersi in cammino, spinte dalla volontà di cambiare lo stato delle cose. Belle Ciao è nata proprio per questo. Per non rassegnarsi ad un Paese che discrimina, che divide, che tollera violenze e molestie, che non è in grado di valorizzare l’intelligenza e la capacità delle donne , che non supporta chi è in difficoltà.

Belle Ciao è lo strumento con il quale la Cgil può migliorare la condizione delle donne. Nel merito, la piattaforma rivendica un lavoro di qualità, stabile ed equamente retribuito; il miglioramento del percorso di accesso alle pensioni, che devono essere rese adeguate ad una vita dignitosa; la tutela della salute e della sicurezza delle donne; la garanzia della libertà di scelta e autodeterminazione; il contrasto e l'eliminazione di tutte le forme di molestie e violenze; il miglioramento della qualità e quantità della partecipazione in Cgil.

La piattaforma di genere Belle Ciao, diventata digitale, è consultabile sul sito della Cgil Nazionale, all’interno del quale si trovano anche raccolte numerose esperienze e buone pratiche di contrattazione. Belle Ciao è una piattaforma per tutti e per tutte, perché migliorare la condizione delle donne garantirne i diritti e promuoverne la piena partecipazione, significa migliorare la condizione di tutti e quella dell’intero Paese.

Tanti di questi obiettivi e tante proposte sono state presentati attraverso il contributo di studentesse, delegate, lavoratrici e pensionate, venerdì 3 marzo a Roma, presso il teatro Ambra Jovinelli, all’assemblea nazionale delle donne della Cgil. Nel teatro, gremito, era percepibile l’entusiasmo e la voglia di partecipazione. Non si è voluto trascurare niente.

Le prime a prendere la parola sono state due studentesse e una giovane donna iraniana, un segnale forte che la Cgil ha voluto lanciare dimostrando la propria attenzione per il futuro, così come sottolineato dalla responsabile delle Politiche di genere Lara Ghiglione. Dall’assemblea si è levato il saluto e il sostegno ai ragazzi e alle ragazze che venerdì erano in piazza per chiedere un nuovo e sostenibile modello di sviluppo, che rispetti l’ambiente e anteponga la salvaguardia del pianeta al profitto di pochi. Si è ricordata la strage di Cutro e la disumane leggi sui respingimenti e le Ong.

L’impegno della Cgil dal respiro internazionale si è espresso anche attraverso la vicinanza alle lotte per la libertà delle tante donne iraniane, afgane, birmane e ucraine. La Cgil è dalla parte di tutte e di ciascuna.

Tanti i momenti emozionanti e carichi di energia durante gli interventi delle delegate di tutte le categorie. La mescolanza di esperienze e buone pratiche hanno reso più vivo e necessario il valore della confederalità. Per questo si è voluto ribadire che con l’assemblea non finisce un percorso, ma inizia. Perché c’è tanto bisogno di fare, e magari di fare diversamente se quello a cui siamo abituati non è utile a raggiungere i nostri obiettivi.

Le politiche di gender mainstreaming, processo che consente di comprendere meglio le cause delle disparità tra donne e uomini nelle nostre società e di identificare le strategie più adatte a combatterle, devono essere al centro della contrattazione collettiva e di secondo livello, della visione delle città che abitiamo, delle scuole e delle università, dei posti di lavoro, dell’occupazione di posti apicali, della sanità, dell’accoglienza dei migranti e delle migranti.

La parola libertà è risuonata più volte ed è stata oggetto della toccante e commuovente performance dell’artista Tosca, che nella parte finale di una sua canzone dice: “E grazie ad una parola Ricomincio la mia strada Sono nata per conoscerti Per invocarti libertà”.

Donna, vita, libertà! Da questo motto vogliamo partire ed è iniziata una rivoluzione internazionale, che è partita dalle donne, per la libertà di tutte e tutti in ogni angolo del mondo. Una rivoluzione che intreccia il nostro percorso, a cui vogliamo e dobbiamo partecipare per essere “Protagoniste di una storia nuova”.

 

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