Il 75° anniversario della Nakba: la loro “indipendenza” è la nostra catastrofe - di Yousef Salman

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“L’ultimo giorno di occupazione sarà il primo giorno di pace” - Marwan Bargouthi

 

Mentre lo stato di Israele festeggia la sua indipendenza, nello stesso tempo il popolo palestinese in tutte le parti del mondo, in Palestina e nella sua diaspora, ricorda questa giornata come la sua più grande tragedia.

L’indipendenza dello stato di Israele ha causato al popolo palestinese nel 1948*: la cacciata di più di 950mila palestinesi verso i miserabili 58 campi profughi in Palestina, Libano, Siria, Giordania, Iraq. Nel 2018, secondo i registri dell’Onu, i profughi hanno superato la quota di 6 milioni 200mila; la distruzione completa di più di 531 villaggi e città da parte delle bande terroristiche sioniste; settanta massacri compiuti per mano delle bande terroristiche sioniste, causando più di 15mila morti; l’occupazione del 78% della Palestina storica; la cancellazione completa dell’identità nazionale (politica) del popolo palestinese.

Nonostante questo drammatico risultato, Israele continua a presentarsi dinanzi al mondo come vittima del “terrorismo” palestinese. E continua a considerare come terroristi, nemici del “popolo” ebraico e, di più, come antisemiti tutti coloro che, in tutte le parti del mondo, provano a fare una pur minima critica alla brutale e criminale politica dei governanti israeliani.

Gli estremisti governanti israeliani continuano la loro politica oppressiva, repressiva, coloniale, di apartheid, che viola e nega ogni diritto e l’esistenza stessa dei palestinesi, rifiutano qualsiasi compromesso o soluzione pacifica del conflitto mediorientale. Dichiarano che Israele deve essere forte, con Gerusalemme capitale unita ed eterna. Forti del sostegno dell’amministrazione Usa e delle potenze coloniali europee, mirano alla liquidazione della causa del popolo palestinese e alla realizzazione del sogno sionista del “Grande Israele, dal Nilo in Egitto fino all’Eufrate in Iraq”.

Non esiste pace senza giustizia, come non esiste giustizia senza il rispetto dei legittimi diritti del popolo palestinese.

Il popolo palestinese continua la sua eroica battaglia e la sua Resistenza, per la conquista di tali legittimi diritti all’autodeterminazione, al Ritorno e alla creazione del suo Stato libero ed indipendente con Gerusalemme sua capitale, sulla base delle centinaia di risoluzioni delle Nazioni Unite e della legalità internazionale.

Per un mondo senza invasioni, aggressioni e occupazioni, per un mondo diverso, più giusto, civile e democratico.

 

 

* Tutti i dati sono forniti dal Dipartimento Profughi dell’Olp, Organizzazione per la Liberazione della Palestina.

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