Altissima adesione agli scioperi nel settore ferroviario e dell’handling aeroportuale - di Alessio Bianchini e Luca Trentini

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

 

“Che roba contessa all’industria di Aldo, han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti, volevano avere i salati aumentati, dicevano, pensi, di essere sfruttati”. È alla famosa canzone di Paolo Pietrangeli che viene da pensare, per la forte campagna mediatica a sostegno del grave intervento del ministro Salvini che, a poche ore dal suo svolgimento, ha limitato l’azione di sciopero dei ferrovieri.

I sindacati sono già fortemente limitati sugli scioperi nel mondo dei trasporti. La legge 146/90 garantisce il diritto costituzionale alla mobilità e contempera il diritto dei lavoratori allo sciopero. Le norme prevedono anche che in determinati periodi dell’anno ci siano settimane in cui non si può scioperare: la cosiddetta “franchigia”.

Si paga la mancanza di volontà del governo in carica, e dei precedenti, di varare una legge che misuri e determini la rappresentanza, senza, diciamolo francamente, un comprensibile perché. Una legge sulla rappresentanza impedirebbe a chi non rappresenta i lavoratori di firmare accordi, solitamente a loro sfavore. Impedirebbe, inoltre, la dichiarazione di scioperi da parte di chi non rappresenta nessuno, ma, proclamandoli, comporta difficoltà ad organizzare azioni di protesta a chi rappresenta davvero i lavoratori, in base alla norma sulla rarefazione degli scioperi.

Anche nella proclamazione di questo sciopero i sindacati hanno pienamente rispettato la legge: hanno intavolato una trattativa con le aziende interessate, allungando anche troppo la programmazione della seconda azione, dopo quella del 14 aprile scorso, perciò aspettando risposte e prolungando i tempi che avrebbero potuto essere molto più stretti. Il nostro compito è quello di dare una risposta ai lavoratori nelle vertenze aperte.

Per lo sciopero del 13 luglio di lavoratori e lavoratrici di Ntv e Trenitalia, dichiarato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal, l’adesione è stata altissima. Le soppressioni dei treni sono a dimostrarlo: sono proseguite ben oltre l’orario di fine sciopero perché il ministero, probabilmente, non ha tenuto conto che ripristinare un treno soppresso non è così semplice.

Adesso arriva il momento in cui servono soluzioni concrete per i lavoratori di Ntv e Trenitalia. È necessario il rinnovo del contratto aziendale in Italo-Ntv, e un confronto di prospettiva industriale in Trenitalia. Questo assieme al recupero salariale, di diritti, e un piano adeguato di assunzioni. Una parte del personale, ad esempio quello degli equipaggi, subisce una gestione operativa intollerabile, impossibilità di fruire delle ferie maturate, turni di lavoro pesanti che determinano condizioni di lavoro insostenibili.

Lo sciopero si è reso necessario anche a contrasto delle continue esternalizzazioni nel settore della manutenzione dei rotabili, al mancato rispetto degli accordi, a processi di riorganizzazione aziendale senza confronto e poco trasparenti negli obiettivi.

Sabato 15 luglio, a completare una settimana di lotta nel mondo dei trasporti, c’è stato lo sciopero di otto ore del trasporto aereo dell’handling. Lo sciopero, dichiarato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, ha messo in luce le crescenti tensioni presenti nel settore e i relativi problemi strutturali. Quando gli operatori dell’handling entrano in sciopero, la cascata di interruzioni che ne deriva è ben visibile: voli cancellati, ritardi prolungati, viaggiatori scontenti. Ma quello che appare meno evidente è il sottostante contesto di insoddisfazione dei lavoratori, per insostenibili condizioni di lavoro, sicurezza e salario.

In un settore in cui la rapidità, l’efficienza e la sicurezza sono valute preziose, la pressione sul personale di terra è immensa. La redditività nel settore è spesso una questione di minimizzazione dei tempi di inattività degli aeromobili. Questa spinta all’efficienza ha portato ad un carico di lavoro insostenibile sul personale di handling, che deve lavorare rapidamente, ed a volte in condizioni rischiose, per garantire la massima operatività.

Inoltre l’emergere di compagnie aeree a basso costo, e l’appalto dei servizi da parte dei gestori aeroportuali italiani, hanno acuito l’erosione dei salari e creato situazioni insostenibili nei carichi di lavoro. Ciò ha portato ad un’adesione allo sciopero mai raggiunta nel settore, vicina al 100%.

È necessario un tavolo in sede ministeriale per risolvere la vertenza sul rinnovo del contratto nazionale, che è scaduto da quasi 7 anni. Tavolo che in Inghilterra è stato aperto prontamente in risposta allo sciopero di otto giorni indetto negli aeroporti londinesi di Gatwick ed Heathrow.

Sono stati intensi giorni di lotta nel trasporto ferroviario e aereo. C’è stata una grande adesione dei lavoratori alle vertenze e si è retto un attacco molto forte agli scioperi. Forti del consenso dei lavoratori, ora bisogna realizzare un avanzamento nelle diverse trattative.

 
 
 
 
 
 
 
©2024 Sinistra Sindacale Cgil. Tutti i diritti riservati. Realizzazione: mirko bozzato

Search