Non è una barzelletta. L’ultima trovata della ministra Marianna Madia è quella di cancellare il Corpo forestale dello Stato, che finirà di fatto nell’Arma dei carabinieri. Va da sé che i circa 8.500 addetti del corpo, specializzati nella tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, non sono d’accordo. Protestano, spalleggiati dalle più importanti associazioni ambientaliste (da Legambiente a Greenpeace, da Libera al Wwf), e sono arrivati a manifestare fin sotto i palazzi della politica.

A rafforzare i timori delle associazioni ci sono i dati sugli ecoreati in Italia. Per fare qualche numero, nel 2014 sono stati accertati 29.293 reati in campo ambientale, circa 80 al giorno. E i compiti del Corpo forestale non finiscono con la prevenzione e la repressione dei reati. C’è anche la difesa della biodiversità. Dall’isola di Montecristo al Circeo, dall’Aspromonte alla Majella, in Italia sono 130 le riserve naturali sotto la tutela dei 28 Uffici territoriali per la biodiversità (Utb). Qui lavorano 1.300 operai forestali, che si prendono cura della flora e della fauna in aree particolarmente suggestive.

L’accorpamento ai carabinieri ha messo in allarme anche questi lavoratori, che hanno manifestato davanti al ministero delle Politiche agricole. “Avevamo paura che lo Stato volesse cedere queste aree alle Regioni – spiega Alessandra Baggio, Rsa Flai Cgil al parco del Circeo – la situazione è ancora fluida, i cambiamenti arriveranno entro l’anno”. Baggio ha iniziato a lavorare nel parco quindici anni fa, inizialmente con contratto a termine, poi è arrivata la stabilizzazione. “È un lavoro molto appassionante, che ti porta a doverti occupare di molte cose in luoghi splendidi, in alcuni degli angoli più suggestivi della penisola. Da boscaiolo ad addetto agli animali, passando per ruoli impiegatizi e di ricerca. Io attualmente ho compiti amministrativi”.

La domanda è quasi obbligata: in che modo si passa da un corpo civile, come quello forestale, a un corpo militare? “Sicuramente si sarebbe potuto ipotizzare un corpo non militare, come la polizia - osserva Baggio - d’altra parte i carabinieri hanno già il Noe (Nucleo operativo ambientale) che ha compiti che si avvicinano a quelli del Corpo forestale. Ora c’è il rischio che in molti decidano di proseguire la loro carriera altrove, in un altro comparto della pubblica amministrazione”.

Il dado sembra tratto. Un decreto attuativo della riforma della pubblica amministrazione sancirà l’accorpamento dei forestali ai carabinieri. “Siamo preoccupati - aggiunge Baggio - di come si svolgeranno le modalità dello scioglimento, perché gli operai sono assunti con una legge speciale che li inquadra nella previdenza agricola, e il passaggio ad un altro ministero è delicato. Oltretutto questo avviene con il tradizionale annuncio di Renzi, che giustifica il provvedimento come una necessità, che per giunta dovrebbe inorgoglire i forestali”.

L’ufficio territoriale per la biodiversità di Fogliano-Sabaudia si occupa anche della manutenzione degli argini dei piccoli laghi del Circeo. Un’area di gran pregio, un piccolo angolo di paradiso. “Non siamo tanti - sottolinea Baggio - e il problema è che dopo la stabilizzazione del 2008 non c’è stato turn over, e l’età media degli addetti è salita, troppo. Insomma, un cinquantenne sarà pur giovanissimo per la pensione, ma non può svolgere i lavori di un venticinquenne”.

Combattiva delegata della Flai Cgil, Baggio è stata eletta nella Rappresentanza sindacale aziendale. La firma al verbale, per il rinnovo della piattaforma di contrattazione di secondo livello degli operai forestali degli Utb, è arrivata a fine febbraio, dopo una partecipatissima manifestazione nazionale unitaria sotto il ministero delle Politiche agricole. “La nostra battaglia ha avuto successo - rivendica Baggio - abbiamo ottenuto il pagamento dei primi tre giorni di malattia (primo giorno al 50%, gli altri due al 100%). In passato eravamo costretti a metterci in ferie se prendevamo l’influenza, perché non era prevista l’integrazione della malattia. Grazie al protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori nella lotta, è stato possibile raggiungere questo grande risultato. Sul salario invece ci sono ancora dei passi avanti da fare”.

Alessandra Baggio è entusiasta del suo lavoro, ed è anche un po’ fiera di essere riuscita a occuparsi di aree naturali incantevoli, si capisce da come racconta la vita quotidiana dell’operaio forestale. “Ci occupiamo perfino dell’antincendio”. L’immagine del vecchio forestale che in divisa segava un albero malato è ormai una cartolina ingiallita dal tempo. Ma la poesia di un lavoro a diretto contatto con la natura resta inalterata.

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