Le elezioni Rsu del 18 e 19 maggio scorsi nelle Ater della Regione Lazio sono state fortemente volute dalla Cgil e dai suoi rappresentanti nelle singole aziende, cosi come da quelli regionali. Abbiamo ritenuto doveroso chiedere un momento di democrazia e di verifica della rappresentanza sindacale, verifica che era andata ben oltre i tempi definiti negli accordi nazionali.

Il risultato è stato molto bello, sia per la grande partecipazione al voto delle lavoratrici e dei lavoratori, sia per l’affermazione delle liste della Fp Cgil. Segno che, nonostante la crisi di rappresentanza che ha colpito anche i sindacati, la Cgil riesce a mantenere una connessione sentimentale con le aspettative dei lavoratori. La Fp Cgil ha vinto le elezioni, conquistando il 30,63% dei voti validi delle sette sedi Ater del Lazio, con una crescita di sette punti percentuali sul 2009, che riconosce il lavoro svolto dalla nostra organizzazione a tutela dei lavoratori. Il quadrato rosso è arrivato primo all’Ater Provincia di Roma (42,42% dei consensi), Frosinone, Rieti e Viterbo. La Fp Cgil cresce, aumentando i voti assoluti e il numero degli eletti, in un contesto di maggior affluenza che dà più forza alla nostra azione di rappresentanza.

Il nostro programma chiedeva il consenso su due linee di azione. Da un lato, affrontare i problemi dell’Edilizia residenziale pubblica, rimettendo al centro i lavoratori come prima risorsa su cui costruire un servizio pubblico efficace, attraverso soprattutto il rinnovo del Ccnl e accordi di secondo livello qualificati e attenti alle esigenze e alle specificità dei territori dove agiscono le aziende. Dall’altro lato, affrontare politicamente le distorsioni nate da una legge sbagliata come quella istitutiva delle Ater laziali.

Tutti i nodi della famigerata legge 30/2002 sono inesorabilmente venuti al pettine in questi lunghi 14 anni. La legge istitutiva delle Ater ha infatti determinato uno squilibrio economico finanziario strutturale, che si è riflettuto pesantemente sulla missione sociale affidata alle Aziende dalla stessa legge, quel diritto sociale all’abitazione irrinunciabile per il pieno sviluppo della dignità umana, così come richiamato dalla nostra Costituzione nell’articolo 47, e per estensione dagli articoli 3, 14, 29, 31 e 32.

Il diritto alla casa sembra porsi, soprattutto da qualche decennio, come un diritto sociale “nuovo”, funzionale al soddisfacimento dei bisogni costituzionali della persona, tra le precondizioni per il godimento di tutta una serie di diritti fondamentali come la salute, la riservatezza, la sicurezza, l’inviolabilità del domicilio e alla sua libera scelta. Ma, la legge 30/2002, modificando la natura giuridica delle Ater da ente pubblico non economico a ente pubblico economico, lo sacrifica sull’altare delle leggi di bilancio, come già accaduto per la scuola e la sanità.

Ai già tanti ostacoli creati dalla legge 30/2002, che costringe le Aziende a operare in regime di libero mercato, dovendo per legge restituire un servizio legato a canoni sociali stabiliti oltre trent’anni fa, il legislatore negli anni ha peggiorato le cose, riducendo le Ater del Lazio a zone governate dagli “amici”, facendole diventare solo un bel serbatoio di voti durante le elezioni. Il dissesto economico finanziario delle Ater ha trovato, nella nomina di una governance nella migliore delle ipotesi incapace, il più alto fallimento della politica sull’Erp del Lazio.

La Cgil, da tempo, sottolinea che è arrivato il momento di una nuova legge di riforma, che tenga insieme diritti dell’inquilino e dei lavoratori del comparto Erp del Lazio. Le elezioni Rsu del 18-19 maggio, con l’affermazione delle liste e dei candidati Fp Cgil, daranno più forza alla Cgil per imporre al legislatore un cambio di passo sulla nuova legge di riforma, che dovrà guardare senza ombra di dubbio alla questione etico-morale, come l’abbattimento dei costi della politica attraverso la riduzione ad una delle attuali sette aziende, e la costituzione di un’unica stazione appaltante, così da ridurre drasticamente la possibilità di attività illegali e processi corruttivi. Nel contempo dovrà trovare soluzioni più efficaci e risolutorie per assolvere al delicato compito affidato all’Erp quale è il diritto alla casa.

Non per ultimo va segnalata l’importanza della scelta di politica sindacale compiuta dai lavoratori: aver scelto la Fp Cgil significa ribadire l’appoggio alla lotta democratica della Cgil per far avanzare i diritti dei lavoratori e per il rispetto della Costituzione, che chiama il legislatore a sostenere il diritto all’abitare.

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