Nasce un patto di consultazione tra sindacati e comitati degli utenti.

Il 20 giugno scorso la Cgil di Roma e del Lazio, insieme a Filt e Fillea di Roma e del Lazio, ha organizzato un convegno su mobilità e infrastrutture della nostra regione, per cercare di fare il punto anche e soprattutto nell’ottica del pendolarismo. Per la prima volta in maniera progettuale ci siamo misurati sull’analisi, le criticità e soprattutto l’elaborazione di proposte, abbracciando una visione di sistema che parli, necessariamente, a tutti i soggetti coinvolti su questi temi: lavoratori e lavoratrici, aziende, istituzioni e utenti, invitando ad una discussione apparsa fin da subito non rituale né fine a sé stessa.

Preziosi si sono rivelati i contributi dei relatori. Sbilanciamoci! ha presentato uno studio molto dettagliato sullo stato dell’arte dei trasporti pubblici a Roma e nel Lazio, partendo dalla domanda e dall’offerta dei trasporti nella regione, passando alla descrizione delle strategie nazionali e regionali. Gli interventi dei portavoce dei vari comitati pendolari e, certamente più tecnici e di merito, della Filt e della Fillea, avevano una sottile linea rossa che li univa tutti: mancanza di strategia univoca da parte delle istituzioni locali; fondi sempre meno garantiti e mirati; infrastrutture inadeguate, e piani elaborati dai rappresentanti istituzionali spesso poco strategici e poco comprensibili.

L’obiettivo della Cgil di Roma e del Lazio e della Filt è sicuramente quello di fare un passo in avanti e mantenere vivo un confronto, un reciproco riconoscimento, stimolo e collaborazione fra chi nei trasporti ci lavora e chi ne usufruisce. Quello che in questa giornata è stato presentato come “patto di consultazione” tra Cgil, Filt, Rsu-Rsa del trasporto pubblico e numerosi comitati pendolari (Roma-Ostia, Roma nord e Roma-Nettuno su tutti), ne è la prima testimonianza fattiva.

Si tratta di un’ alleanza niente affatto scontata, e anzi temuta da chi continua a voler creare divisioni, cercando di far passare il messaggio che cittadini, utenti e lavoratori siano tre entità distinte e separate, così da evitare sistematicamente di attribuire a chi ha il potere politico e gestionale le vere responsabilità di un sistema di servizi in profonda crisi. Un patto, appunto, che muovendosi da richieste e bisogni che spesso si sovrappongono e sono coerenti tra loro, veda una rinnovata unità d’intenti.

Gli obiettivi comuni sono chiaramente definiti: la richiesta, in prima istanza, di un forte impulso al trasporto su ferro; una integrazione ferro-gomma e una regia unica per tutto il trasporto nel Lazio; l’acquisto di materiale rotabile moderno; la programmazione dettagliata delle manutenzioni ordinarie e straordinarie; la certezza degli investimenti e dei tempi di attuazione; l’adeguamento del contratto di servizio sulla base di indicazioni congiunte. Avanti così.

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