Il trentesimo congresso della Federazione internazionale dei lavoratori pubblici. Rosa Pavanelli riconfermata segreteria generale. 

Psi, ovverosia Public Services International, 669 sindacati affiliati in 154 paesi: è il sindacato globale che rappresenta oltre 20 milioni di lavoratrici e lavoratori dei servizi pubblici in tutto il mondo. Un sindacato mondiale con una storia centenaria. Nato nel 1907 a Stoccarda - dove riunì qualche decina di delegati comunali e dell’energia di tutta Europa – Psi ha festeggiato i suoi centodieci anni con il suo trentesimo Congresso a Ginevra, presso il Geneva International Conference Centre dal 30 ottobre al 3 novembre.

L’ultimo congresso, nel 2012 a Durban, in Sudafrica, aveva eletto segretaria generale Rosa Pavanelli, della Fp Cgil, in competizione con il candidato danese. Ora Rosa Pavanelli è stata rieletta all’unanimità e per acclamazione, risultato di cinque anni di un lavoro determinato a dotare Psi di una strategia che punta alla difesa del lavoro e della qualità dei servizi pubblici in tutto il mondo, intrecciandoli con l’andamento dell’economia globale, particolarmente volta a ridimensionare il ruolo pubblico, soprattutto dopo la crisi finanziaria del 2008.

Il congresso, che ha visto una serie importante di panel sui vari aspetti dei servizi pubblici nella economia globale, è iniziato salutando la decisione della Corte Costituzionale indonesiana che ha dichiarato incostituzionale la privatizzazione del servizio idrico di Jakarta. Un successo che corona proprio una battaglia decennale di Psi nella sua lotta contro le privatizzazioni.

L’affermazione e l’allargamento dei diritti sindacali sono stati al centro dell’azione di Psi. Se ne è parlato molto, anche in un panel con la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, che ha anche presentato il ruolo della Carta dei diritti della Cgil nei settori pubblici.
“Oggi Psi è visibile nel lavoro con l’Organizzazione internazionale del lavoro - ha detto nella sua relazione Rosa Pavanelli - durante la Conferenza internazionale del lavoro abbiamo seguito diverse decine di casi e presentato numerosi reclami e osservazioni, in particolare sul tema della migrazione; della violenza nei luoghi di lavoro e contro le donne; della revisione della ‘Raccomandazione 71’ sulla transizione dalla guerra alla pace; della discriminazione salariale basata sul genere; della catena di somministrazione globale; dei lavoratori con disabilità; nelle riunioni tripartite di settore della pubblica amministrazione e della sanità (che da decenni non si riunivano...), fino ad essere i promotori della richiesta di una norma internazionale per la protezione degli whistleblower, con particolare riferimento ai lavoratori degli organismi di controllo” .

Il congresso ha evidenziato come le politiche di austerità e di taglio alla spesa pubblica perdurano oltre l’evidenza, riconosciuta anche dalle istituzioni finanziarie, che hanno prodotto più disuguaglianza, povertà e disoccupazione di quante ve ne fossero prima della crisi del 2008, e dimostrano tutta la natura ideologica dell’attacco al lavoro pubblico, al sindacato e al sistema di welfare.

Un punto centrale è stata la lotta alla privatizzazione, al centro delle campagne di Psi. “ Abbiamo cercato di guardare con più attenzione alle diverse forme di privatizzazione (outsourcing, appalti, concessioni, public-private partnership) – ha detto Rosa Pavanelli – producendo studi e ricerche per fornire argomenti ai nostri iscritti, e strumenti per reggere il confronto con le controparti. Abbiamo lavorato per consolidare una rete di alleanze con Ong e organizzazioni della società civile, rete volta a mettere in comune i nostri obiettivi, le informazioni, le ricerche, le esperienze e le campagne.”
Il tema della migrazione è affrontato da Psi con forza e senza cedere a compromessi. “Noi siamo per valorizzare i servizi pubblici per l’inclusione di migranti, sfollati e rifugiati - dice ancora Rosa Pavanelli – questo deve essere il contributo che diamo per sconfiggere ignoranza e pregiudizio e progettare una società più giusta e pacifica. Anche rischiando di alienarci le simpatie di qualche affiliato”.

Il congresso è stato anche in bilico tra il recupero dei valori del passato (richiami forti al dadaismo, al costruttivismo e alla Rivoluzione d’Ottobre), e una forte proiezione nel futuro, anche attraverso i social media. Il congresso (http://congress.world-psi.org/) ha detto con forza: “Le persone, la gente, i popoli prima del profitto!”. 

(Per il testo in italiano vedi http://www.world-psi.org/en/node/10724)

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