“La lotta, la militanza, lo studio”. Non ci sarebbe stato, forse, titolo più apprezzato da parte del compianto compagno Bruno Rastelli, cui il seminario nazionale di Lavoro Società della Filcams era dedicato. Lo hanno ricordato, in apertura, la moglie Adriana e Zaverio Giupponi, che con Rastelli ha passato una vita di militanza alla Cgt. La cinquantina di quadri e dirigenti sindacali presenti di studio ne hanno fatto molto, nei tre intensi giorni di lavoro. A partire dalla relazione di Andrea Montagni, dal titolo “Rossi ed esperti”, dove il rosso “vuol dire essere ribelli”, ma anche disposti a rimettersi in discussione. Ricordando Rastelli, Montagni ha delineato un quadro della collocazione odierna della Cgil e della Filcams, dalle posizioni “pacifiste” e antiliberiste alla costruzione del Piano del Lavoro e della Carta dei Diritti, dalla contrattazione inclusiva alla lotta alla precarietà. Senza nascondere le difficoltà sul piano contrattuale e il “vero” problema di oggi: la distanza tra la “linea” e la pratica.

Dopo i saluti di Mirco Botteghi, della Segreteria Filcams di Rimini, che non si è limitato alla formalità, ma ha dato un contributo sulla realtà del mercato e delle condizioni di lavoro nel territorio riminese, le sessioni si sono susseguite incalzanti. Dapprima un confronto – con Frida Nacinovich e Leopoldo Tartaglia – sui mezzi di informazione e collegamento della sinistra sindacale, come i periodici “Reds” e “Sinistra Sindacale”. Nella seconda giornata, aperta da un caloroso applauso di sostegno alla lotta dei lavoratori Amazon, con relazioni su temi di rilievo, nazionale ed internazionale. Riccardo Bellofiore, dell’università di Bergamo, ha fatto il punto sulla situazione economica globale, europea e nazionale, definita come di un “keynesismo privatizzato” dominato dalle figure del “lavoratore traumatizzato”, del “risparmiatore maniacale” e del “consumatore indebitato”. Politiche che vengono da lontano (Thatcher e Reagan), amplificate in Europa con lo scoppio della crisi, travestite da monetarismo, ma che si caratterizzano per un intervento dello Stato. Solo che la redistribuzione avviene a favore di capitale e rendita, invece che del lavoro, come fu nei “trenta gloriosi”. Un quadro che non lascia troppo spazio all’ottimismo. Monica di Sisto, delle campagne “Stop Ttip e Ceta”, ha illustrato le nefaste politiche del Wto e degli accordi commerciali multilaterali, veri strumenti della “governante globale” a scapito dei diritti di lavoro, ambiente, stato sociale. Della stessa democrazia, coartata agli interessi della finanza e delle multinazionali. Contro le quali lavora con ogni mezzo possibile, a partire dal sostegno ai deboli sindacati dei paesi in via di sviluppo, la federazione internazionale di categoria Iuf. Massimo Frattini, che coordina diverse vertenze mondiali, ha illustrato alcune campagne vincenti, come quelle contro Unilever e McDonalds. Si sono usati sapientemente le mobilitazioni e la lobby, le campagne dei consumatori e gli strumenti internazionali come l’Oil, le linee guida Ocse e gli accordi quadro globali. Massimo Cuomo e Loredana Sasia hanno riportato l’attenzione alle vicende interne. Il primo ha disegnato il quadro quasi apocalittico dei cambiamenti indotti nella grande distribuzione dall’impresa 4.0, con l’ asservimento “tecnologico” dei lavoratori, il cui tempo di vita è sempre più invaso dalle esigenze e dal controllo aziendale, con nuove sfide per l’organizzazione dei lavoratori e la contrattazione. La seconda ha analizzato la complicata stagione contrattuale della Filcams, con le difficoltà indotte dalla frammentazione sia del lavoro che delle controparti. Le organizzazioni padronali cercano di accreditarsi presso la propria base con politiche di sempre maggior dumping contrattuale. Sebastiano Calleri, responsabile salute e sicurezza per la Cgil nazionale, ha fatto il punto sulla situazione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali: in ripresa, dopo qualche anno di calo, dovuto anche alla riduzione delle ore lavorate. La situazione economica – in un rapporto tra l’arretramento del mezzogiorno e le politiche europee che favoriscono l’enorme export della “locomotiva” tedesca – è tornata nell’intervento di Andrea Del Monaco, autore di “Sud colonia tedesca” (Ediesse).

La giornata conclusiva, ricordando la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stata aperta dall’intervento della segretaria generale della Filcams. Maria Grazia Gabrielli ha ripreso i temi della relazione introduttiva, richiamando puntigliosamente le posizioni e gli orientamenti che la Filcams Cgil ha assunto ai tavoli negoziali e nella gestione delle vertenze. E’ toccato a Giacinto Botti tirare le fila, ricollegando le questioni categoriali ai temi confederali e iniziando la discussione sul prossimo congresso, con un forte richiamo alla scadenza di lotta del 2 dicembre.

Sono stati importanti anche i momenti di socializzazione, serviti a rafforzare i legami ed ad affiatare le compagne e i compagni.

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