Un Nobel per l’umanità a Mimmo Lucano - di Riccardo Chiari

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Ci sono stati più di 90mila “like” per Mimmo Lucano, donne e uomini di ogni parte d’Europa che hanno firmato l’appello del periodico Left teso a candidare il sindaco di Riace al premio Nobel per la pace. Una gran bella notizia, ulteriormente nobilitata dalle 1.300 associazioni, e dai 2.400 prof universitari, che si sono trovati subito d’accordo nel sostegno a chi, da primo cittadino di una piccola e povera municipalità della locride, per quasi vent’anni ha quotidianamente lavorato nel segno dell’accoglienza solidale, dell’inclusione e della condivisione.

La campagna verso il Nobel va avanti. Il prossimo 17 febbraio partirà da Napoli una ciclo-carovana che attraverserà la Costiera amalfitana, la provincia di Salerno, un pezzetto di Basilicata e infine la Calabria per arrivare a Riace, incontrando per strada chi cerca di resistere alla disumanità dei nostri giorni.

In ponte c’è anche una manifestazione a inizio marzo e un concerto a Riace il 25 Aprile, nel giorno della Liberazione, per unire una volta di più l’antirazzismo e l’antifascismo. Aspettando con giustificate speranze la decisione della Cassazione che potrebbe permettere al sindaco di tornare a casa, e di dare gambe alla fondazione “È stato il vento” che ha l’obiettivo di far proseguire un’esperienza conosciuta, e apprezzata, ai quattro angoli del pianeta.

Nel mentre si scopre che ci sono altre Riace, perché nei giorni della raccolta di firme per Mimmo Lucano gli abitanti di Torre Melissa, nel crotonese, non hanno esitato a soccorrere chi era approdato sulle loro spiaggie. Restando umani hanno rivestito, dato da mangiare e ospitato donne e uomini come loro, solo più sfortunati perché nati e vissuti fra guerre, carestie e povertà inimmaginabili. Sono gocce che scavano sassi, e che danno ancora la possibilità di credere alla speranza di un paese migliore. 

 

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