La Cgil di Perugia compie 125 anni: un patrimonio comune per il futuro - di Vasco Cajarelli

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L’11 ottobre scorso si è celebrato, presso la Sala dei Notari, il 125esimo anniversario della fondazione della Camera del Lavoro di Perugia. Come ogni anniversario non si è trattato solamente di una pur importante rievocazione di una storia gloriosa quanto difficile, tanto più a pochi giorni dal vile assalto neofascista alla sede nazionale della Cgil in corso d’Italia a Roma.

Nella sua relazione di apertura, Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia, è partito naturalmente dai fatti di sabato 9 ottobre, stigmatizzando oltre all’assalto alla Cgil anche la devastazione del pronto soccorso dell’Umberto I, e ricordando la straordinaria risposta di domenica 10 ottobre, con tutte le Camere del Lavoro aperte e presidiate anche in Umbria da centinaia di lavoratrici e lavoratori, così come avvenuto presso la sede nazionale e in tutta Italia. “Oggi ci sentiamo feriti, sì, ma ancora più forti di prima, per la straordinaria solidarietà che abbiamo ricevuto e che nei prossimi giorni, sono sicuro, crescerà fino a riempire sabato 16 ottobre la piazza democratica e antifascista di Roma”, ha detto Ciavaglia.

Parole riprese nelle sue conclusioni dalla vicesegretaria nazionale della Cgil, Gianna Fracassi: “Con la manifestazione antifascista del 16 ottobre a Roma dobbiamo dare un segnale forte di unità del mondo del lavoro di fronte a questi rigurgiti squadristi e fascisti, che non vanno assolutamente minimizzati come qualcuno sta tentando di fare. L’assalto alla nostra sede era chiaramente un’azione programmata e definita nei dettagli. Hanno voluto colpire chi difende libertà e diritti, hanno voluto colpire tutto il sindacato confederale”.

Molti gli interventi in quello che la stessa Fracassi ha definito “non un compleanno, ma una storia che continua, perché le Camere del Lavoro hanno rappresentato e rappresentano ancora un fondamento della società democratica italiana”. A cominciare da quelli istituzionali del sindaco Andrea Romizi e del prefetto Armando Gradone, a quello di taglio storico del professor Fabrizio Loreto, docente dell’Università di Torino, che ha ripercorso le varie stagioni del sindacalismo italiano dalla fondazione delle prime Camere del Lavoro (quella di Perugia fu una delle prime nel 1896) ai giorni nostri.

Un lunghissimo applauso ha accompagnato l’intervento di Mirella Alloisio, partigiana combattente e moglie del primo segretario della Camera del Lavoro di Perugia dopo la Liberazione, Francesco Alunni Pierucci. A partire da lui saranno 18 i segretari generali a guidare l’organizzazione fino ai giorni nostri, tra i quali Pietro Conti, poi divenuto primo presidente della Regione dell’Umbria.

Particolarmente coinvolgente l’intervento di Aldo Darena, segretario generale tra il 1984 e il 1988, che per far capire cosa sia stato il sindacato in questo paese ha voluto ritornare a un episodio ormai consegnato alla storia, correva l’anno 1904, nel suo borgo di Porta Sant’Angelo. Lì Adalgisa, una ragazza di 14 anni, che lavorava alla fabbrica di fiammiferi Saffa, venne licenziata perché aveva attaccato male un’etichetta ad una scatola di fiammiferi. La sua famiglia non godeva di buona salute e il suo piccolo stipendio era fondamentale per la sopravvivenza. La Camera del Lavoro di Perugia, diretta dal sindacalista Furio Rosi, proclamò uno sciopero per la sua riassunzione. Lo scontro con i padroni della Saffa fu molto duro e lo sciopero andò avanti per una settimana. Ma alla fine la proprietà cedette e l’Adalgisa, o la Gilda di San Marco, come ormai la chiamavano, venne riassunta al lavoro.

A riportarla in fabbrica non furono solo Furio Rosi e gli altri sindacalisti, ma una vera e propria manifestazione di popolo. “Ecco, per chi lo avesse dimenticato, questo è stato il sindacato in questo paese. Che nessuno pensi nemmeno lontanamente di riportarci ai tempi tragici della dittatura. E per favore basta con i distinguo. O si sta con la democrazia e la Costituzione, o si sta con questi criminali”, ha concluso il compagno Darena.

Oggi quella di Perugia è una delle Camere del Lavoro provinciali tra le più radicate d’Italia, con circa 80mila iscritti su 650mila abitanti e 35 sedi sindacali sul territorio: un patrimonio comune per il futuro.

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