Contributo alla discussione sulla costituzione della multiutility - di Lavoro Società per una Cgil unita e plurale Toscana

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Assistiamo ormai da più di un anno ad un dibattito attorno alla costituzione della multiutility che raggruppa i servizi di acqua, gas e rifiuti, che vede interessare i Comuni di Firenze, Empoli, Prato e tanti altri più piccoli. Il consiglio di amministrazione di Alia Servizi Ambientali Spa., nella seduta del 28 aprile 2022, ha approvato il progetto di fusione per incorporazione delle società Publiservizi Spa, Acqua Toscana Spa e Consiag Spa in Alia Servizi Ambientali, primo atto dell’iter volto alla costituzione della multiutility toscana. A gennaio del 2023, dalla fusione per incorporazione in Alia delle altre aziende la società ha preso vita.

 Successivamente i Comuni interessati hanno approvato, nei vari consigli comunali, delibere che avallano questo percorso, compresa la quotazione in borsa.

La formazione della multiutility ha accresciuto i timori per la privatizzazione dei servizi, dalla erogazione dell’acqua e dell’energia, alla raccolta dei rifiuti. Sono trascorsi dodici anni da quando il referendum popolare che chiedeva la ripubblicizzazione del servizio idrico raggiungeva il quorum con un quasi plebiscito per il sì. In Toscana andarono a votare il 63,6% degli aventi diritto, risultati oggi impensabili, dei quali il 96% per il sì, una grande partecipazione democratica per riaffermare che l’acqua deve essere un bene pubblico sul quale non debbano essere fatti profitti.

Un esito referendario sempre ignorato dall'amministrazione regionale, da quelle comunali e dalla volontà immediatamente manifestata dai vertici della nuova azienda di quotarla in borsa, possibilità data dalla forma societaria adottata (la Spa), tanto più per la presenza già in Alia, nel pacchetto azionario dei privati, della romana Acea. Il fatto che “la proprietà dei beni demaniali resta pubblica” non basta, infatti, per mettere al riparo l’acqua dalla logica del profitto.

La Cgil Toscana ha preso giustamente posizione e si è posta in prima fila nella opposizione a questo progetto, unendo la sua voce a quella delle associazioni ambientaliste, a tante amministrazioni comunali, soprattutto dei comuni più piccoli, e al sentire di centinaia di migliaia di cittadini preoccupati per questa deriva. La presa di posizione della Cgil Toscana è riuscita a scuotere le forze politiche che fino ad oggi avevano avallato con il silenzio questa operazione.

Il protocollo d’intesa firmato a luglio del 2023 tra i vertici di Alia Multiutility e Cgil, Cisl e Uil Toscana per consolidare e sviluppare lavoro e occupazione non contraddice questa posizione, rassicura i dipendenti delle aziende che debbono sentirsi tutelati e rappresentati sempre, anche qualora il sindacato confederale entrasse in contrasto con l’azienda sulle prospettive di sviluppo. Infatti, nel protocollo i vertici aziendali e i sindacati hanno convenuto sull’opportunità di dare vita ad un ‘Comitato di relazioni industriali di gruppo’ composto da rappresentanti delle aziende coinvolte nel processo di fusione e dai delegati sindacali (Rsa e Rsu), insieme alle organizzazioni sindacali regionali.

Bene ha fatto la Rsu di Acque Spa a prendere posizione dicendo che sono “per un servizio idrico totalmente in mano a soggetti pubblici, siamo contrari ad ogni tipo di speculazione per ciò che concerne la gestione dei servizi pubblici, in primis l’acqua”, chiedendo anche “all’assemblea dei soci di portare a termine quello che era il mandato condiviso ormai tre anni fa dalla parte pubblica, ovvero di ripubblicizzare Acque Spa permettendo una gestione in house providing del servizio idrico”, quindi con assegnazione diretta pubblico-pubblico che metterebbe al sicuro la possibile acquisizione da soggetti esterni.

Ribadiamo che si debba rispettare il risultato del referendum del 2011, restituendo la gestione della rete idrica e della distribuzione dell’acqua agli enti pubblici. Ricondurre, finché ci saranno, le società di gestione ai soli scopi per cui sono state costituite - erogazione dell’energia e raccolta dei rifiuti - nel perimetro territoriale dei Comuni di appartenenza, allontanare dal pacchetto azionario i privati, e abbandonare le attività improprie “remunerative” restano gli obbiettivi strategici, rispetto ai quali valutare anche le scelte tattiche dell’oggi.

 
 
 
 
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