Vigilanza: la lotta continua - di Claudia Nigro

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Altissime adesioni allo sciopero e alla manifestazione nazionale a Roma del 2 maggio scorso.

Il 2 maggio scorso tantissimi lavoratori e tantissime lavoratrici del comparto della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, di ogni parte d’Italia, sono scesi in corteo a Roma. Una manifestazione partita alle 10 da piazza della Repubblica e arrivata verso le 13.30 in piazza Madonna di Loreto. Lavoratrici e lavoratori hanno aderito allo sciopero indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per il rinnovo del Ccnl di settore, e lo sciopero di 24 ore ha avuto adesioni altissime con picchi, in alcuni casi, pari a quasi il 100% dei lavoratori, nonostante per gli addetti alla sicurezza negli aeroporti lo sciopero sia stato differito al primo giugno prossimo.

Nonostante le intimidazioni di alcune aziende, Sicuritalia in primis, molti lavoratori e molte lavoratrici hanno viaggiato anche di notte per essere presenti alla mobilitazione, per far sentire la propria voce contro lo stop dei negoziati per il rinnovo del Ccnl, scaduto nel 2015, dopo il fallito tentativo di conciliazione con le associazioni imprenditoriali di settore Assiv, Univ, Anivip, LegaCoop Produzione e Servizi, Agci Servizi e Lavoro, indisponibili a trovare la quadra sull’aumento salariale.

A fine corteo hanno preso parola delegati e delegate che hanno espresso rabbia per salari inadeguati e fermi al palo da oltre sei anni, per le costanti violazioni delle norme di legge e dei contratti in tema di salute e sicurezza come, ad esempio, turni strutturali di 12 ore e carichi di lavoro insostenibili, e per la cronica carenza di tutele adeguate rispetto all’evoluzione del settore, soprattutto in tema di appalti pubblici e privati.

Le guardie giurate e gli addetti e le addette ai servizi fiduciari sono stati in prima linea in questi due anni di pandemia, come ampiamente dimostrato dal lodevole impegno espresso durante l’intera fase emergenziale sanitaria, e spesso hanno rischiato la propria vita per garantire la sicurezza pubblica. Migliaia di lavoratori e lavoratrici, altamente specializzati e formati, svolgono vigilanza in luoghi sensibili quali aeroporti, porti, banche, ospedali, tribunali, trasporto valori, nei caveau e nei cantieri. Tutte attività che o sono complementari o sostituiscono il servizio pubblico. Ed è per questo che è vergognoso l’atteggiamento padronale di chiusura totale ad ogni trattativa di rinnovo del contratto nazionale, atteggiamento vigliacco di chi, pur sapendo che tale settore è diventato indispensabile per i servizi al cittadino, facendo profumati profitti, continua a non tener conto dei salari inadeguati dei dipendenti e delle dipendenti del comparto, soprattutto a fronte dell’inflazione e del caro vita che in questo periodo sta comportando una grande penalizzazione del potere d’acquisto dei redditi medio-bassi.

La lotta non si arresta, proseguirà come più volte ribadito dai lavoratori e dalle lavoratrici dalla piazza del 2 maggio a Roma, attraverso sit-in, picchetti e altri scioperi, avrà bisogno della solidarietà di tutti i settori e dell’opinione pubblica, con la consapevolezza che sarà necessario anche un concreto intervento istituzionale, a partire dai ministeri dell’Interno e del Lavoro che dovrebbero esercitare la funzione di controllo e intervento, loro assegnata dalle norme vigenti. E la Filcams Cgil sarà in prima linea.

 

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