Parma: formalizzazione dell’aggregazione programmatica “Lavoro Società per una Cgil unita e plurale”

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La crisi economica prima, la pandemia poi e infine il ritorno della guerra in Europa hanno determinato una tragedia di portata globale, e hanno messo a nudo tutti i limiti dell’ideologia liberista. Nel nostro Paese si sono svelati tutti i falsi dogmi che tendevano a trasformare tutto in profitto e occasione per il privato. All’inizio della pandemia la sanità privata ha semplicemente chiuso i battenti, scaricando tutto sul sistema pubblico che, a causa dei tagli nei decenni precedenti, è andato in sofferenza in poche ore, sottoponendo peraltro gli operatori a rischi e fatiche incredibili.

Al di là degli slogan che in quei terribili mesi ci hanno inutilmente accompagnati, pare che né il sistema politico, né tanto meno gli operatori privati, abbiano compreso la lezione, e oggi le scelte di natura economica e sociale, sia da parte del governo centrale, sia da parte delle amministrazioni regionali, non si discostano in nulla da quelle del passato, nonostante il flusso di denaro comunitario derivante dal Pnrr.

Diventa quindi una necessità fare tutto quanto nelle nostre disponibilità per cambiare radicalmente approccio, cultura e valori del sistema economico. Si tratta di una sfida enorme che ci impegna e responsabilizza davanti al Paese. L’unità del mondo del lavoro rappresenta una condizione essenziale, occorre ovviamente anche rafforzare la partecipazione e la mobilitazione, davanti a fatti specifici che abbiano effetti sulle condizioni materiali di lavoratori e pensionati, ma anche nelle rivendicazioni contrattuali, dalla costruzione delle piattaforme sia categoriali che confederali, al loro sostegno nel corso delle vertenze.

La Cgil rimane un punto di riferimento fondamentale per milioni di lavoratori e pensionati; la fase è complicata, occorre quindi non smarrire il valore e l’identità del sindacato confederale. Occorre inoltre tornare a dare il ruolo statutario e centrale agli organismi dirigenti quali Assemblea Generale e Comitato Direttivo, l’abitudine a pratiche quali le riunioni di organismi extra statutari va superata.

Il nostro percorso al Congresso non sarà solo di posizionamento, ma ideale e valoriale, con l’obiettivo di far vivere dentro la Cgil il sindacato classista, confederale, partecipativo, e praticare i valori dell’uguaglianza e della lotta contro lo sfruttamento dell’essere umano e della natura, contro la barbarie dell’economia capitalista e imperialista.

Noi pensiamo alla Cgil come a un bene comune da preservare, un soggetto politico di rappresentanza sociale, forte della sua unità, del suo pluralismo e della partecipazione degli iscritti. Siamo convinti che, in quella che resta la più grande organizzazione di massa in Italia, occorra riconfermare una ridefinita sinistra sindacale, non fatta di “maestri del pensiero”, ma risorsa operativa dell’organizzazione che contribuisca con idee radicali e innovative a sostenere il Piano del Lavoro e la Carta dei Diritti, secondo la linea approvata dall’ultimo Congresso e nell’ultimo documento “Dall’emergenza al nuovo modello di sviluppo”. Per fare ciò è fondamentale la formazione, la promozione e il riconoscimento delle delegate e dei delegati. La loro presenza è fondamentale per l’insediamento nei luoghi di lavoro e nella società, ed è vitale per mantenere il patrimonio di valori e di ideali che deve essere trasmesso a iscritte e iscritti, da una generazione all’altra.

La sinistra sindacale, della quale abbiamo fatto e facciamo parte, ha la sua storia di collettivo organizzato con forte senso di appartenenza alla Confederazione Generale Italiana del Lavoro. Continuiamo a pensare che il pluralismo programmatico e delle idee debba essere la ricchezza e la caratteristica fondante di un’organizzazione complessa come la nostra. Per questo, per poter partecipare a pieno titolo, con il riconoscimento e le agibilità previste dallo Statuto, formalizziamo la costituzione dell’aggregazione della sinistra sindacale confederale denominata “Lavoro Società per una Cgil unita e plurale”. Facciamo parte della maggioranza e sosteniamo con coerenza le scelte assunte dalla Cgil, le mobilitazioni per la pace e contro la guerra, contro le politiche antisociali del governo non rivolte al lavoro. Siamo sostenitori del documento congressuale “Il lavoro crea il futuro”.

 

Parma, luglio 2022

 

Cristina Bagnacani, delegata Flai, Paolo Chiacchio, segretario Filctem e segretario confederale a metà tempo, Andrea Frati, operatore polifunzionale, Massimiliano Ravanetti, segretario Filctem, Andrea Rizzi, segretario generale Nidil, Roberto Spocci, Attivista Spi, Vincenzo Vassetta, coordinatore zona sindacale.

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