Qui siamo tutti uguali - di Andrea Paolieri

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“Il mondo sta deludendo i paesi in via di sviluppo”. Lo ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, nel quadro di un vertice di due giorni al quale hanno partecipato i capi di Stato e di governo del Gruppo G77+Cina e che si è concluso sabato 16 settembre a La Habana, Cuba.

Allo stesso modo, Guterres ha invitato i paesi in via di sviluppo a “alzare la voce per lottare per un mondo che funzioni per tutti”, ed ha aggiunto che le nuove regole per le nuove tecnologie “non possono essere scritte solo dai ricchi e dai privilegiati”.

Il Gruppo dei 77 o G77 è un’organizzazione intergovernativa alle Nazioni Unite, formata da 134 paesi del mondo, principalmente in via di sviluppo. Il G77 è stato fondato nel 1964 da 77 paesi firmatari della carta sottoscritta alla prima sessione della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo e il Commercio (Unctad), per promuovere gli interessi economici collettivi del cosiddetto Sud del mondo.

Il presidente della Repubblica di Cuba Díaz-Canel, arrivato nella sede principale del Palazzo dei Congressi insieme a Raúl Castro - leader della rivoluzione cubana -, ha sottolineato che la maggior parte delle nazioni che compongono il G77+Cina sono vittime “dell’attuale crisi multidimensionale che il mondo soffre”, degli “squilibri ciclici del commercio, finanza internazionale e scambi abusivi e ineguali”. Díaz-Canel, presidente pro tempore del G77+Cina, ha condannato un’“architettura internazionale” che perpetua “disparità” ed è “ostile al progresso” dei paesi del Sud.

“Tutti i paesi del Sud, in questi giorni, hanno dimostrato, come ha detto il nostro generale d’esercito, Raúl Castro Ruz, che sì, era possibile, è possibile e sarà sempre possibile, ma tutti i paesi del Sud sono disposti anche, come disse Ernesto Che Guevara, a continuare a lottare fino alla vittoria sempre”, ha concluso.

In precedenza, le delegazioni avevano dato il loro consenso ad adottare la dichiarazione politica del vertice del Gruppo dei 77 più Cina, con 47 temi, come risultato di un processo negoziale intergovernativo trasparente e inclusivo. Il testo evidenzia le sfide che l’attuale ordine economico internazionale ha generato, e mette in guardia sulla necessità di realizzare una riforma della struttura finanziaria globale, partendo da un approccio più inclusivo e coordinato.

“Sottolineiamo l’urgente necessità di una riforma globale dell’architettura finanziaria internazionale e di un approccio più inclusivo e coordinato alla governance finanziaria globale, con maggiore enfasi sulla cooperazione tra paesi, anche attraverso una maggiore rappresentanza nazionale dei paesi in via di sviluppo negli organi decisionali e politici globali”, indica il documento.

Nella dichiarazione, i paesi membri riconoscono che le tecnologie sono catalizzatori chiave per facilitare lo sviluppo sostenibile, e riaffermano la necessità di costruire una società dell’informazione inclusiva, con le persone e lo sviluppo come assi centrali.

Il 18 settembre il presidente cubano Diaz-Canel è arrivato a New York, dove partecipa come presidente del G77 all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

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