Luxottica: largo ai giovani, con la settimana corta - di Susan Moser

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Il nuovo Contratto integrativo aziendale Luxottica, firmato il 30 novembre scorso nello stabilimento di Agordo, introduce importanti novità che faranno da apripista per molte grandi aziende, che intendono attirare i giovani e incrementare la conciliazione vita-lavoro.

L’accordo è stato raggiunto dopo alcuni mesi di trattativa, grazie agli sforzi della delegazione trattante formata dai segretari nazionali di categoria e dai delegati coordinatori di stabilimento, e dalla controparte aziendale, che ha intelligentemente compreso da anni che i buoni rapporti e la collaborazione con le organizzazioni sindacali rafforzano il buon funzionamento delle produzioni.

Il primo importante obiettivo è la stabilizzazione di 1.550 lavoratori del gruppo ora con contratto di somministrazione, che, superati 24 mesi, diventeranno parte integrante dell’azienda: viene riconosciuta, ai fini della maturazione degli scatti di anzianità, l’anzianità convenzionale, quella maturata durante la prestazione di lavoro come somministrato, novità importantissima per una futura integrazione totale dei lavoratori che operano sotto lo stesso tetto. Altra fondamentale novità è che, dal 2026, il premio di risultato raggiungerà lo stesso valore dei colleghi a tempo indeterminato, con continui miglioramenti nei due anni precedenti.

Negli ultimi anni si è verificato anche all’interno di Luxottica il fenomeno delle dimissioni e della fuga di lavoratori dall’azienda, quindi si è presentata la necessità di “attirare” i giovani verso la fabbrica, e di far diventare più semplice la vita degli operai con anzianità maggiore, rendendo raggiungibili le esigenze fuori dall’azienda: nasce così il nuovo modello d’orario part time che introduce la settimana corta per cinque mesi su dodici! Il nuovo orario, infatti, porta i lavoratori in azienda dal lunedì al giovedì a parità salariale, non contributiva, coprendo i venti venerdì di assenza con quindici giornate a carico di Luxottica, e cinque del lavoratore volontario che decide di aderire in via sperimentale. Il tutto ovviamente sarà monitorato da apposite commissioni composte da Rsu e azienda.

Per la conciliazione vita-lavoro: previsti ulteriori tre giorni, oltre i dieci spettanti per legge, per la paternità a prescindere dall’esaurimento degli istituti individuali; permessi per l’inserimento dei figli anche alla scuola materna per chi non ha usufruito delle giornate per l’inserimento al nido (cinque giorni a figlio); permessi studio ampliati anche a master di ricerca post laurea magistrale, istituti ottici, istituti superiori post diploma per gli anni previsti dal piano di studio, oltre che ai corsi di laurea, oltre a 24 ore aggiuntive anche per chi vuole aumentare le proprie conoscenze in ambito tecnologico e digitale.

Miglioramento della cosiddetta staffetta generazionale: il pensionando ha la possibilità di accedere ad un part time a 20 ore settimanali, tre anni prima della pensione (certificandolo), con il riconoscimento dei contributi a full time. Per ogni pensionando che vi aderisce verrà assunto un giovane a tempo pieno già in forze all’interno dell’organico produttivo. Il lavoratore pensionando potrà, dodici mesi prima dell’ingresso in staffetta, accumulare ore, anche attraverso la trasformazione del premio in tempo, ed usufruirne durante i tre anni di staffetta come copertura economica.

Viene creato un Fondo welfare solidale, dotato di un milione di euro, per rispondere con prestazioni alle esigenze di conciliazione. Rientra nella stessa ottica l’aumento delle ore esigibili dal lavoratore in difficoltà per comprovate esigenze (ad esempio un familiare che necessita di assistenza), in quel monte ore definito “Banca delle Ore Etica”, e che viene alimentato da versamenti di tempo volontario dei colleghi, raddoppiato dall’azienda, da 80 a 120 quando il richiedente ha finito gli istituti personali.

Aumento salariale grazie al miglioramento del premio di risultato sulla presenza, che avrà una penalizzazione del 3% e non più del 4 % in base alle ore di malattia, e portato da 830 a 1.000 euro il premio al di sotto del quale non si può andare per malattie lunghe.

Ultime, ma importantissime novità, riguardano il benessere e la sicurezza del lavoratore in reparto: attività formativa per sensibilizzare sulla tematica delle molestie e delle violenze di genere, e per far crescere la cultura dell’uguaglianza e delle pari opportunità. Sono state inoltre concordate 8 ore annue di formazione congiunta tra Rls e Rspp, oltre all’incremento da 40 a 72 ore di permesso per l’attività dei rappresentati dei lavoratori per la sicurezza.

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