È stata siglata a Roma negli ultimi giorni del 2023 l’ipotesi di rinnovo contrattuale degli addetti del settore Grafico editoriale. Dopo l’attivo unitario del 9 gennaio a Bologna, partono ora le assemblee nei luoghi di lavoro per sottoporre l’ipotesi di accordo al voto di lavoratrici e lavoratori.
Il contratto dei grafici editoriali riguarda in Italia 12.900 imprese, per un totale di 72.150 addetti e un fatturato di 6,789 miliardi di euro. Un rinnovo importante, tutto concentrato su due pilastri: il recupero del potere d’acquisto dei salari e l’allargamento ai nuovi settori del mondo della produzione digitale.
Vera soddisfazione è stata espressa da tutta la delegazione trattante per il risultato conseguito sul piano salariale, frutto di un lavoro unitario ed una mobilitazione nazionale che ha avviato il tavolo di trattative mettendo in chiaro, fin da subito, che questo rinnovo doveva avere come obiettivo primario quello di un aumento realmente significativo nelle buste paga: un +13,5% pieno, come previsto dagli indici Ipca.
L’aumento economico è pari a 270 euro, di cui 252 euro sui minimi tabellari a partire da marzo 2024, scaglionati in cinque tranche, più 200 euro di una tantum, 100 euro subito con la ratifica del contratto ed altri 100 nel gennaio 2025, e 18 euro di aumento in welfare tra previdenza e sanità complementari, aumentando il contributo aziendale per la previdenza integrativa Byblos e anche per la copertura sanitaria integrativa Salute Sempre, che avrà quindi nuove coperture per venire incontro alle crescenti spese mediche cui spesso i lavoratori sono costretti a causa dei tagli nella sanità pubblica.
Sul piano normativo, importante sottolineare che non vi è stata alcuna (ulteriore) flessibilità, mentre siamo riusciti ad introdurre più regole e garanzie nei trasferimenti dei rami di azienda. Al fine di favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro è stato introdotto un conto individuale del tempo, vengono regolamentate le ferie e i Rol solidali. Il nuovo Ccnl inoltre promuove sperimentazioni per la riduzione dell’orario di lavoro a parità salariale attraverso la contrattazione di secondo livello. Infine c'è la promozione del lavoro agile con regole e garanzie.
Anche in questo rinnovo contrattuale il sindacato ha dovuto respingere, con successo, l’ennesimo tentativo di parte padronale di comprimere per via contrattuale i diritti delle lavoratrici e lavoratori che usufruiscono dei permessi della legge 104.
Ora si apre una fase di impegno nuovo per il secondo pilastro del nuovo contratto: quello dell’ampliamento del perimetro contrattuale alle nuove professioni del mondo digitale. Il settore grafico editoriale ha subito negli ultimi vent’anni una profonda trasformazione, sia a causa della introduzione di nuove tecnologie per la stampa, sia per il trasferimento dalla carta alla rete di settori crescenti della comunicazione, intesa in senso ampio, dall’informazione alla pubblicità.
Negli stessi anni, quindi, mentre chiudevano industrie grafiche e tipografiche, nascevano nuove aziende nel settore della comunicazione digitale che uniscono competenze grafiche e di marketing, comunicazione sui social, reti di informazione, editoria digitale, società di promozione di brand e servizi digitali, aziende che si occupano di strategie digitali. Parliamo di aziende spesso in crescita tumultuosa, che occupano addetti giovani e qualificati ma che spesso sono anche scarsamente sindacalizzate e applicano contratti generici quando non pirata.
Dietro le nuove figure professionali previste dal contratto come “digital product manager” o “podcast producer”, “creative strategist” o “e-commerce merchandising specialista”, ci sono giovani donne e uomini che hanno sviluppato professionalità e competenze troppo spesso non riconosciute, precarizzate e sottopagate, che generano invece profitti importanti in una catena del valore nuova e in espansione.
Questo, insomma, è un contratto nazionale che può essere uno strumento utile per una nuova campagna di sindacalizzazione fuori dai confini tradizionali dell’industria grafica, per incrociare nuove figure professionali da valorizzare e tutelare. Una sfida che la Slc Cgil intende accettare in pieno.